silviadeste

Membro Attivo
Proprietario Casa
Salve, chissà se qualcuno è in grado di aiutarmi.
Abbiamo difficoltà di interpretazione di un testamento, ovvero il defunto alla sua morte lascia erede il nipote figlio di una delle figlie del defunto, immagino solo per la quota disponibile.
Ora il defunto ha 3 figli e ha due di questi lascia solo la legittima e alla terza (madre del nipote) lascia legato in conto di legittima, il diritto di abitazione sulla villetta caduta in eredità nel quale già vive.
Aggiungo che l'eredità è costituita da n.2 villette.
Ora fior di tecnici e addetti ai lavori, sostengono che il diritto di abitazione lasciato ad uno dei figli, debba intendersi solo sulla quota che gli sarebbe spettata in quanto legittima e che per tanto non gravi sull'intero da lei ereditato.
Infatti in un'ipotetica divisione alla figlia, alla quale è andato il diritto di abitazione, viene attribuita la quota di proprietà che gli sarebbe spettata in caso di legittima, con in più il diritto di abitazione sulla stessa.
Secondo voi è corretto così o alla figlia non dovevano essere attribuite quote di proprietà ma soltanto il diritto di abitazione?
Mi rendo conto di aver posto una domanda, assai difficile, tengo a precisare che dopo diverso tempo ancora non siamo venuti a capo della situazione, pare che questo testamento sia un vero rebus, e di difficile interpretazione!
 
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StLegaleDeValeriRoma

Membro Assiduo
Professionista
A parte la semplificazione del caso, se fior di avvocati, tra l'altro parla di anni di cause per cui un giudice dirà la sua sul tema, e notai sostengono effettivamente quello che riferisce.... e che non è possibile in questa sede verificare anche per correttezza nei confronti di chi la sta assistendo.......non le resta che attendere l'esito delle cause e lasciare che il suo avvocato lavori nel suo interesse.
Auguri piuttosto di trovare un giudice all'altezza della controversia.
 

silviadeste

Membro Attivo
Proprietario Casa
Intanto grazie per la sua risposta,
le preciso che in realtà la questione sarebbe stata risolta, con accordo accettato da tutti , ma ad un passo dalla divisione, uno degli eredi sostiene di non voler procedere e di volersi nuovamente consultare con esperti.
come potrà bene capire, non si tratta di mancanza di correttezza nei confronti dei legali che stanno seguendo la questione, con i quali per altro ho ottimi rapporti, ma proprio dalla mancanza di correttezza di chi prima propone e accetta un accordo che poi non si vuol più rispettare, andando contro alle decisioni prese in comune.
 
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arciera

Membro Senior
Proprietario Casa
Eppure la legge e' molto semplice. Vi sono delle quote di legittima. E tutti dobbiamo fermarci qui. Conteggiamo. Facciamo il prezzo. E ciò che rimane e' la quota che il de cuius poteva liberamente disporre. Per quantificare bene non c' e' avvocato ne' notaio ne' giudice che certamente metterà la parola fine, che tengano. Dovete saperlo voi con un po' di buona volontà.
 

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