Si che mi pareva chiaro.
Non contesto la presenza dell'articolo portato da
@Nemesis ... ma la "cecità" del legislatore che quando legifera spesso usa il paraocchi: quel che "passa" a dx cozza con quel che passa a sx.
Evidenzio che:
1-Un locatario è "terzo estraneo" rispetto al Condominio (seppur dopo la riforma vi sia comma che richiama "aventi diritto").
2-Se potesse influire su tutte le questioni inerenti il riscaldamento /raffrescamento che comportano decisione sulla spesa (quale Caldaia, combustibile, fornitore) e considerato che la sua permanenza nel Condominio podrebbe cessare in qualsiasi momento, si avrebbe che il condòmino proprietario deve pagare per delibere sulle quali non ha mai potuto esprimersi.
3-Non potrà mai essere "aggredito" dall'Amministratore per il pagamento di quote condominiali...quindi vorrei ben capire perchè possa decidere su spese che poi l'amministratore deve chiedere al proprietario (locatore)
4-Esiste una questione di "privacy" per la quale certamente il locatario non ha alcun diritto di venire a conoscenza di chi paga cosa e quando. Ed è inevitabile che mentre di discute di spesa, bilancio o riparto dei costi emerga anche la situazione contabile di tutti i componenti il Condominio.
Quindi un locatario/inquilino ha ben diritto di avere conoscenza di quai costi vengano addebitati al locatore per il riscaldamento/raffrescamento che lo riguarda...ma che lo "sostituisca" de facto nel momento del voto non mi sta bene.
Ps.
1-Non mi risulta giurisprudenza di merito dove inquilino abbia impugnato delibera per non essere stato convocato o impedito il voto.
2-Di converso esiste giurisprudenza dove corte afferma che qualora voti l'inquilino non potrà più contestare l'addebito che gli viene portato.