Questa situazione si verifica spesso nelle coppie conviventi in fase di separazione, subito dopo aver litigato.
Il marito esce di casa con pochi stracci credendo di ritornare quando vuole a prendersi le sue cose e la moglie, per fargli dispetto, gli cambia la serratura.
Nel 90% dei casi la moglie, avendo fatto questo, si becca una causa per molestia privata.
Le molestie non sono solo quelle verbali o fisiche, ma anche quelle che uno subisce per l'impedimento nel legittimo uso delle sue cose.
La molestia privata è un'indebita interferenza indiretta nell'uso o nel godimento, da parte di un'altra persona, di un suo bene. E' è un illecito civile che si verifica con maggiore frequenza quando un'azione intrapresa da Tizio impedisce a Caio di godere l'uso di un proprio bene. L'azione per molestia privata può essere intentata soltanto da coloro che vantino sul bene dei diritti (ad esempio, i proprietari, gli affittuari) oppure un possesso esclusivo, vale a dire un interesse riconosciuto, giuridico o equitativo, sul bene.
Una persona, per poter agire in giudizio per molestia privata, deve non soltanto avere un interesse giuridico o equitativo sul bene: può farlo soltanto se subisce dei danni, che possono consistere sì in una lesione personale o in un danno alla sua proprietà, ma possono essere costituiti anche dal fatto di non poter godere dell'utilizzazione della sua proprietà.
Mi sembra che questo sia un esempio lampante, perciò il "convivente" di mogheghe, impedendogli di fatto di entrare nella sua abitazione al cui uso non ha rinunciato, ha commesso proprio un illecito di molestia privata.
Affidarsi ad un avvocato, secondo me, consentirebbe anche di richiedere un'azione possessoria urgente al giudice e quindi ottenere il permesso di scardinare la serratura esistente e cambiarla senza timore di conseguenze.