Considerato che Maya si dichiara inesperta, aggiungo qualche info meno tecnica.
I tipi di contratti sono tipicamente due: uno è quello a canone libero, di durata canonica 4+4
L'altro è quello detto concordato , il cui canone è stabilito è vincolato da accordi sindacali locali , durata canonica 3+2. Il canone, ma anche le imposte, sono inferiori.
Poi c'è la scelta della tassazione del reddito derivante: tipicamente rientra e si cumula con le altre entrate ed il tutto va soggetto alle aliquote progressive IRPEF.
L'altra alternativa è tassare il canone annuale ad una aliquota fissa, la cedolare secca appunto, inferiore alle aliquote IRPEF. La cedolare per i contratti concordati è inferiore a quella per i contratti liberi.
Da come ti sei espressa nel primo post, presumo che il contratto in essere non sia libero ma concordato.
In quel caso i canoni devono rispettare gli accordi territoriali: l'unico aumento è quello legato all'Istat.
Ricorda però che anche i contratti liberi, una volta stabilito il canone liberamente sottoscritto, tale resta fino alla scadenza del contratto stesso, salvo aggiornamenti istat.
La cedolare secca conviene per redditi medio/alti: ma su tale reddito non si applicano detrazioni ad esempio su spese di ristrutturazione