Salve Laura, alla fine nel mio caso tutto sommato sono stati più celeri della media.
Il direttore ha deliberato addirittura a fine agosto ma mi ha "imposto", (un pò per ripicca verso i venditori e un pò per giustificare la fretta nel deliberare) di rogitare entro il 15 settembre, accampando come scusa il fatto che altrimenti avremmo comunque dovuto fare il preliminare il 15, cosa che avrebbe comportato per noi altre spese inutili ("ormai avete la delibera, perchè fare un preliminare inutile? Meglio andare la rogito direttamente no?") e poi adducendo la scusa che a settembre i tassi erano bassi e c'era ancora l'offerta del mutuo a tasso fisso e stabilito tutto il mese, a ottobre forse la promozione poteva non essere rinnovata.
E in questo però sono rimasta "buggerata" e credo che lui mi abbia mentito, perchè io poi ho rogitato il 14 settembre ad un tasso fisso del 2,55% ma ad ottobre non solo la promozione è stata rinnovata (e credo, anzi sono certa che lui lo sapesse) e continua tutt'ora ma il tasso è sceso pure al 2,4%.
Insomma ci ho rimesso lo 0,15% che in 25 anni e su un prestito di 147.000 euro non è pochissimo.
Ma tant'è....quando si decide di chiedere un mutuo , il tasso è quasi sempre un terno al lotto. Il mio consiglio? Stia dietro al Direttore o cmq al consulente che ti ha aperto la pratica. Gli faccia capire che se dovessero tardare troppo a concedere il mutuo, lei perderebbe una sostanziosa caparra. Ma almeno è venuto il perito della banca a periziare l'Immobile? Perchè quello le darebbe già una mezza garanzia sulla fattibilità del muto, almeno sulla parte economica.
Perchè Una mia amica che lavora in un'altra città sempre da Banca Intesa mi ha garantito che la Banca non fà uscire il perito se non è sicura al 100% della capacità del mutuatario di pagare. Mi faccia sapere perchè se il perito fosse già venuto a periziare l'immobile e ritenesse congruo il prezzo di acquisto al valore della casa, a quel punto non ci sarebbero più problemi o almeno, un eventuale rifiuto alla concessione del mutuo non dipenderebbe più da lei.
Mi faccia sapere
Il direttore ha deliberato addirittura a fine agosto ma mi ha "imposto", (un pò per ripicca verso i venditori e un pò per giustificare la fretta nel deliberare) di rogitare entro il 15 settembre, accampando come scusa il fatto che altrimenti avremmo comunque dovuto fare il preliminare il 15, cosa che avrebbe comportato per noi altre spese inutili ("ormai avete la delibera, perchè fare un preliminare inutile? Meglio andare la rogito direttamente no?") e poi adducendo la scusa che a settembre i tassi erano bassi e c'era ancora l'offerta del mutuo a tasso fisso e stabilito tutto il mese, a ottobre forse la promozione poteva non essere rinnovata.
E in questo però sono rimasta "buggerata" e credo che lui mi abbia mentito, perchè io poi ho rogitato il 14 settembre ad un tasso fisso del 2,55% ma ad ottobre non solo la promozione è stata rinnovata (e credo, anzi sono certa che lui lo sapesse) e continua tutt'ora ma il tasso è sceso pure al 2,4%.
Insomma ci ho rimesso lo 0,15% che in 25 anni e su un prestito di 147.000 euro non è pochissimo.
Ma tant'è....quando si decide di chiedere un mutuo , il tasso è quasi sempre un terno al lotto. Il mio consiglio? Stia dietro al Direttore o cmq al consulente che ti ha aperto la pratica. Gli faccia capire che se dovessero tardare troppo a concedere il mutuo, lei perderebbe una sostanziosa caparra. Ma almeno è venuto il perito della banca a periziare l'Immobile? Perchè quello le darebbe già una mezza garanzia sulla fattibilità del muto, almeno sulla parte economica.
Perchè Una mia amica che lavora in un'altra città sempre da Banca Intesa mi ha garantito che la Banca non fà uscire il perito se non è sicura al 100% della capacità del mutuatario di pagare. Mi faccia sapere perchè se il perito fosse già venuto a periziare l'immobile e ritenesse congruo il prezzo di acquisto al valore della casa, a quel punto non ci sarebbero più problemi o almeno, un eventuale rifiuto alla concessione del mutuo non dipenderebbe più da lei.
Mi faccia sapere