giuseppe Brandolini

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Mio padre è deceduto il 28/08/2007-e nel 2005 a Donato ai fratelli ,Luigi,Un Rustico Accatastato come civile abitazione ,Francesco Un Rustico Accatastato come civile abitazione dal Valore Cad.Uno
Di Euro 110000,00.
Nell'intera proprietà erano disponibili altri N.2 Rustici accatastati come civili abitazione,che sarebbero
dovuti essere donati Uno a me Giuseppe ed Uno a mia sorella MariaAssunta.
Mio Padre ha venduto contro il mio consenso quella che avrebbe dovuto essere la mia proprietà a mio fratello francesco e a sua moglie (Mia cognata) ad Euro 65000,00 (Non abbiamo mai visto gli assegni) e ha venduto quella che avrebbe dovuto essere una proprietà per mia Sorella Maria Assuntaad un Privato.
Io Giuseppe e mia Sorella MariaAssunta abbiamo ricevuto Euro 65000,00.
Non è stata fatta da mio Padre nessuna Collazione Dei beni -Ma il valore stimato delle Abitazioni da ultimare fatta da N.3 Agenzie è di Euro 110.000,00 minimo.
Attualmente siamo eredi insieme a Nostra madre Anna di Un'Abitazione del Valore di Euro 200.000,00 + Di un terreno con un piccolo fabbricato sanato del valore di Euro 70.000,00 che
vogliamo vendere ,mia madre al 50% e il restante 50% da suddividere per tutti e 4 Noi fratelli.
Attualmente mia madre risiede in un'altro appartamento dove siamo sempre eredi.
Io e mia sorella abbiamo subito un torto perche non ci è stata data la possibilità di avere in donazione ciò che era ritenuto giusto,anche perche sono stati ceduti tutti i diritti di servitu ,compresi il terreno ,che avevano un valore ,e che non ci è stato riconosciuto nulla.
Io volevo impugnare le donazioni eseguite ,cosa devo fare.
Con la vendita dell'immobile e del terreno si può arrivare a correggere questi errori fatti ,e in che
modo?.
Resto in attesa di una Risposta.
cordiali Saluti
 
J

JERRY48

Ospite
Io volevo impugnare le donazioni eseguite ,cosa devo fare. Con la vendita dell'immobile e del terreno si può arrivare a correggere questi errori fatti ,e in che modo?.

Se non c'è la possibilità di mettervi d'accordo, mettendo in tavola tutto quanto e discuterne per arrivare ad una conclusione equa, l'alternativa è rivolgersi ad un avvocato per espletare tutte le pratiche.
I legittimari possono impugnare l’atto entro 10 anni dalla morte del donante e che non siano trascorsi 20 anni dalla trascrizione della donazione. Il legittimario vincitore può chiedere la restituzione dei beni nei confronti non solo di coloro che hanno ricevuto il bene in donazione, ma anche verso i terzi acquirenti (caso del rustico destinato a tua sorella, per il rustico donato a Francesco una visitina dal notaio per il pagamento ed il prezzo!), quest’ultimo ha la facoltà di liberarsi dall’ obbligo di restituire il bene in natura pagando l’equivalente in denaro (art. 563 cod. civ.).
 

massimo binotto

Membro Attivo
Professionista
Quello che dice Jerry è l'unica prassi valida se non c'è l'accordo consensuale fra voi fratelli.

Attento però, poichè la strada giudiziaria è lunga, tortuosa e dispendiosa...e non sempre ripaga!
 

Avvocato Luigi Polidoro

Membro Attivo
Professionista
Ciao, per accertare che vi siano state lesioni della quota di legittima, cioè della quota di eredità spettante inderogabilmente ad ognuno degli eredi legittimari (coniuge e figli), si deve procedere con la cd. "riunione fittizia".
Si somma il valore dei beni lasciati dal de cuius (cd. donatum, appartamento di valore 200.000,00, terreno di valore 70.000,00, appartamento dove vive tua mamma, denaro, titoli e quant'altro faceva parte della eredità) al valore dei beni di cui il de cuius ha disposto tramite donazione (gli immobili donati a Francesco e Luigi).
Si divide il totale in base alle quote che, nel vostro caso, sono individuate dall'art. 542 comma 2 c.c. (50% complessivamente ai figli, 25% al coniuge) e si confronta tale valore con il valore dei beni che avete effettivamente ricevuto. Qualora il saldo sia negativo, avrete diritto ad esercitare l'azione di reintegrazione di cui parlano @JERRY48 e @massimo binotto.
Nel tuo caso dovrai chiedere la reintegrazione della quota chiedendo la riduzione delle donazioni effettuate nei confronti di Luigi e Francesco e la conseguente divisione del patrimonio ereditario.
Qualora tu sia in grado di dimostrare che la vendita dell'immobile in favore di Francesco è stata fittizia (ad es. documentazione bancaria da cui si evinca l'assenza di somme in entrata in corrispondenza della stipula), contestualmente alla azione di reintegrazione potrai proporre azione di simulazione, impugnando così la compravendita (che in realtà nasconde una donazione) ed ottenendo che anche il valore di questo bene rientri nel patrimonio da sottoporre a divisione.
Si tratta di procedimenti estremamente complessi e lunghi, pertanto costosi.
Giustamente ti hanno avvertito che la convenienza di simili azioni deve essere valutata attentamente, raffrontando la lesione subita con le spese legali da affrontare (quindi pretendi un preventivo).
 

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