Razionalizzo un pò la cosa. Un genitore dona al figlio 1 del denaro e alla figlia 2 un immobile di valore di gran lunga superiore. La differenza è oltre € 200.000.
Chi ha ricevuto il denaro recrimina che è stato penalizzato. Chi ha ricevuto l'immobile vuole non avere seccature a funerale concluso.
Ora, ci sono alcune considerazioni:
1) nell'asse ereditario che si formerà a funerali conclusi del papà, le donazioni fatte in precedenza a favore di uno degli eredi rientrano nel calcolo ereditario (attenzione NON fiscale cioé NON nella dichiarazione di successione che si presenta all'Agenzia delle Entrate).
2) gli eredi sono il coniuge e due figli. Quindi la legittima è un terzo ciascuno.
3) ignorando se vi sono altri beni e di quale ammontare può essere che avendo ricevuto un figlio€45.000 e l'altra €250.000 vi sia lesione di legittima a danno sia del fratello sia della madre.
Ne consegue che entrambi oppure solo il fratello possono richiedere ristoro della legittima. La postante riferisce che vi sono altri beni.
Senza fare troppe confusioni (collazioni, preventivi, esuberi, ristori etc) le soluzioni sono:
- la sorella mette nel piatto i 250.000 e il fratello i 45.000 (che spero siano dimostrabili) e si procede a calcolare le quote
- la madre rinuncia all'eredità e i due fratelli si aggiustano di conseguenza. In sostanza rinunciando la madre, le quote ereditarie diventano un mezzo ciascuno. Quindi il fratello si prenderà un mezzo dell'intero asse ereditario più i €102.500 (la metà dell'esubero) e la sorella l'altro mezzo decurtato di 102.500.
Resta inteso che la madre conserverà il diritto di abitazione nella casa coniugale.
Di solito in presenza di queste donazioni e rinunce all'eredità, le spartizioni si fanno dal notaio che chiarirà nell'atto di divisione ereditaria i motivi delle quote non proprio paritarie
Altra soluzione può essere che il padre ancora in vita doni al figlio immobili, titoli o altri beni per un valore pari all'esubero.
Altra soluzione ancora è un testamento che il padre farà - aiutato da un notaio - nel quale destinerà i beni secondo legittima e richiamando le donazioni già effettuate.
Il problema più serio che sembra essere sfuggito alla postante è la donazione dei €45.000 in denaro e la sua dimostrazione sia dell'avvenuta transazione e in che anno sia come donazione.