Premesso che l'aumento ISTAT inizia ad essere calcolato dal 2° anno, sono gli importi che hai inserito a non convincermi.
Calcolando ad abbundanzia un aumento costante di € 1.000 l'anno su 26.000 € in 25 anni, sarebbero 26.000 €.
Non è così, scusa, perché l'aumento non può essere costante ma aumenta ogni anno.
Con un inflazione al 2%, i canoni annui sarebbero i seguenti: 26.520,00; 27.050,40; 27.591,41; 28.143,24; 28.706,10; 29.280,22; 29.865,83; 30.463,14; 31.072,41; 31.693,85; 32.327,73; 32.974,29; 33.633,77; 34.306,45; 34.992,58; 35.692,43; 36.406,28; 37.134,40; 37.877,09; 38.634,63; 39.407,32; 40.195,47; 40.999,38; 41.819,37
La perdita nominale complessiva sarebbe di € 182.787,79, ma è un ragionamento che non ha senso in quanto così si sommano mele con pere, ovvero soldi che hanno, di anno in anno, un valore (potere d'acquisto) diverso.
Il ragionamento corretto (secondo me) consiste nel calcolare quanto valgono, in moneta di oggi, 26.000 ogni anno da oggi a 25 anni.
In questo caso si ricava, appunto, una perdita (in moneta di oggi) di € 132.237,93.