E' importante sapere la data di fine lavori;
se l'immobile non è soggetto alle ultime norme in materia di contenimento di consumi energetici e se nel preliminare non è specificata una classe energetica, fanno fede solo le dichiarazioni di conformità e l'attestato di qualificazione energetica da allegare all'atto di compravendita.
Il progetto termico da solo non dice nulla se non confrontato con il progetto e le prescrizioni sul contenimento dei consumi energetici perchè:
- non è detto che l'impianto non sia a norma
- non è detto che la metà degli elementi radianti sia insufficiente o l'impianto sottodimensionato.
Il calcolo degli elementi radialti in relazione alla superficie di pavimento (anche se fatto da tecnici) è piuttosto empirico e "poteva" funzionare con vecchie metodologie costruttive, oggi se un fabbricato è perfettamente isolato da ogni dispersione e privo di ponti termici avrà un impianto "sottodimensionato", se al contrario troviamo impianti con molte piastre radianti potrebbe voler dire che le murature ed il fabbricato stesso siano poco isolati e quindi costoso da un punto di vista dei consumi.
Il consiglio è quello di capire la classe energetica che verrà assegnata al fabbricato (A.. ottima... B.. molto buona... C ... sufficiente D.... scarsa).
Se non è specificato nulla della classe enrgetica sul preliminare e il costruttore non collabora le strade possono essere 2:
- andare in atto, dove sarà prodotta tutta la documentazione di conformità da parte del costruttore e dopo verifarne la conformità incaricando un tecnico abilitato (in caso di false dichiarazioni sulla certificazione energetica l'atto è dichiarato nullo per legge... con tutte le conseguenze civil, penali, danni e quant'altro);
- far verificare prima dell'atto tutti i progetti da parte di un tecnico abilitato (geom, arch. ing. periti ecc) ed in caso di difformità rescindere dal contratto.
Entrambe le ipotesi possono essere affrontate solo se ci si avvale di personale altamente qualificato in materia e assolutamente non improvvisato.
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