Eccomi qui a rompere le scatole a qualcuno
Vi sottopongo il mio quesito in quanto mi ritrovo di fronte a un problema per... durezza di testa di un mio parente.
In primis la storia di questo immobile: nel 1984 mio papà e mio zio comprarono questo fabbricato di 3 piani, composto da un appartamento per piano, con l'intento di riorganizzare e ammodernare lo studio medico. E così fu fatto: il fabbricato fu acquistato e intestato esattamente metà a mio papà e metà a mio zio: ogni piano aveva metà intestazione di uno e metà dell'altro.
Nel 2003, dopo essermi laureato, sono entrato anche io nell'attività dello studio, ma solo come attività, non come intestatario dell'immobile. Ormai il fabbricato è quello che è, in quanto sono stati fatti pochissimi lavori di manutenzione e la zona, che è nel centro storico della città, l'hanno fatta diventare una zona blindata con la scusa di diminuire il traffico e pedonalizzare tutto il più possibile. Fatto sta che ormai 2 pazienti su 3 si lamentano che trovare un posto per l'auto nei dintorni è davvero come vincere un 6 al superenalotto. Sono quindi già 3 anni circa che cerco di vedere se riesco a trovare un immobile alternativo a quello dove si trova lo studio adesso, in modo da poter spostare lo studio stesso e agevolare i pazienti per la collocazione del mezzo quando vengono da me. Ho anche aderito al fondo europeo per le attività produttive per vedere se riesco a ricavarne qualcosa, in quanto tutto il capitale per cambiare sede non ce l'ho. Circa 2 mesi fa, ahimé, mio papà è morto per un tumore.
Ho ormai quasi portato a termine tutte le procedure di successione, dopodichè andremo io e mia mamma da un notaio per stabilire alcune cose nelle quali io rinuncio alla mia parte di un altro immobile, in modo che venga intestato tutto a mia mamma e mia mamma a sua volta rinuncerà al 25% che le spetterebbe dell'immobile dello studio passandolo a me. Così facendo l'immobile diventerà intestato per il 50% a me e per il 50% a mio zio.
E adesso arrivano gli inghippi: io, se mai troverò un immobile dove poter spostare lo studio (La mia parte ovviamente), avrei intenzione di cedere la mia parte dell'attuale immobile a mio zio, ma lui non ne vuole sapere: «Questo immobile così come è deve restarci! Se poi dividiamo gli appartamenti e tu me lo affitti o vendi ai cinesi io cosa faccio?». Ho provato a parlargli per più di un'ora riguardo alla possibilità di poter acquistare lui da me la mia parte e intestarsi tutto l'immobile, oppure di pagarmi un affitto della mia porzione e quant'altro, ma è stato come parlare a un muro di porfido: niente da fare: l'immobile così come è stato acquistato deve restarci per sempre (Come se vivessimo in eterno...).
Il mio quesito sta in questo: se questi fondi europei effettivamente qualcosa me lo daranno e trovo l'immobile giusto per trasferire lo studio, cosa posso fare di quest'altro immobile, dato che i soldi che potrei ricavare con la mia quota mi sarebbero decisamente necessari per poter pagare i lavori necessari? Praticamente mi vengo a trovare con un immobile tutto diviso al 50% unitamente a una testa di legno (Mio zio) che non vuole sapercene di cambiare niente, neanche un pelucco di polvere, mentre io, vendendo la mia quota, ne ricaverei sicuramente qualcosa di utile per la nuova struttura...
Cosa mi suggerite? Riprovo a parlargli (Vana speranza)? Vado in causa? Posso comunque vendere la mia quota anche se mio zio è contrario? Mah, questo immobile sta creando un pandemonio di disaccordi. SE qualcuno mi può consigliare, ben venga.
Intanto grazie mille e scusate per questo lungo poema che vi ho scritto.
Vi sottopongo il mio quesito in quanto mi ritrovo di fronte a un problema per... durezza di testa di un mio parente.
In primis la storia di questo immobile: nel 1984 mio papà e mio zio comprarono questo fabbricato di 3 piani, composto da un appartamento per piano, con l'intento di riorganizzare e ammodernare lo studio medico. E così fu fatto: il fabbricato fu acquistato e intestato esattamente metà a mio papà e metà a mio zio: ogni piano aveva metà intestazione di uno e metà dell'altro.
Nel 2003, dopo essermi laureato, sono entrato anche io nell'attività dello studio, ma solo come attività, non come intestatario dell'immobile. Ormai il fabbricato è quello che è, in quanto sono stati fatti pochissimi lavori di manutenzione e la zona, che è nel centro storico della città, l'hanno fatta diventare una zona blindata con la scusa di diminuire il traffico e pedonalizzare tutto il più possibile. Fatto sta che ormai 2 pazienti su 3 si lamentano che trovare un posto per l'auto nei dintorni è davvero come vincere un 6 al superenalotto. Sono quindi già 3 anni circa che cerco di vedere se riesco a trovare un immobile alternativo a quello dove si trova lo studio adesso, in modo da poter spostare lo studio stesso e agevolare i pazienti per la collocazione del mezzo quando vengono da me. Ho anche aderito al fondo europeo per le attività produttive per vedere se riesco a ricavarne qualcosa, in quanto tutto il capitale per cambiare sede non ce l'ho. Circa 2 mesi fa, ahimé, mio papà è morto per un tumore.
Ho ormai quasi portato a termine tutte le procedure di successione, dopodichè andremo io e mia mamma da un notaio per stabilire alcune cose nelle quali io rinuncio alla mia parte di un altro immobile, in modo che venga intestato tutto a mia mamma e mia mamma a sua volta rinuncerà al 25% che le spetterebbe dell'immobile dello studio passandolo a me. Così facendo l'immobile diventerà intestato per il 50% a me e per il 50% a mio zio.
E adesso arrivano gli inghippi: io, se mai troverò un immobile dove poter spostare lo studio (La mia parte ovviamente), avrei intenzione di cedere la mia parte dell'attuale immobile a mio zio, ma lui non ne vuole sapere: «Questo immobile così come è deve restarci! Se poi dividiamo gli appartamenti e tu me lo affitti o vendi ai cinesi io cosa faccio?». Ho provato a parlargli per più di un'ora riguardo alla possibilità di poter acquistare lui da me la mia parte e intestarsi tutto l'immobile, oppure di pagarmi un affitto della mia porzione e quant'altro, ma è stato come parlare a un muro di porfido: niente da fare: l'immobile così come è stato acquistato deve restarci per sempre (Come se vivessimo in eterno...).
Il mio quesito sta in questo: se questi fondi europei effettivamente qualcosa me lo daranno e trovo l'immobile giusto per trasferire lo studio, cosa posso fare di quest'altro immobile, dato che i soldi che potrei ricavare con la mia quota mi sarebbero decisamente necessari per poter pagare i lavori necessari? Praticamente mi vengo a trovare con un immobile tutto diviso al 50% unitamente a una testa di legno (Mio zio) che non vuole sapercene di cambiare niente, neanche un pelucco di polvere, mentre io, vendendo la mia quota, ne ricaverei sicuramente qualcosa di utile per la nuova struttura...
Cosa mi suggerite? Riprovo a parlargli (Vana speranza)? Vado in causa? Posso comunque vendere la mia quota anche se mio zio è contrario? Mah, questo immobile sta creando un pandemonio di disaccordi. SE qualcuno mi può consigliare, ben venga.
Intanto grazie mille e scusate per questo lungo poema che vi ho scritto.