Nel 1990 ricevo da mio padre “ in comodato d’uso gratuito” la possibilità di utilizzare un immobile che era totalmente al rustico (due appartamenti da completare) per andarci ad abitare, un appartamento viene da me rifinito con le opere di completamento e di finitura (impianti, intonaci, infissi, serramenti interni, pavimenti, tramezzature interne, opere in pietra, ecc.).
Nel 2004 anche il secondo appartamento è in seguito completato per renderlo funzionale ad abitazione, in cui va ad alloggiare mio padre, che nel frattempo dal 2000 condivideva, con il sottoscritto, in coabitazione il primo appartamento già completato, essendo sfrattato da dove risiedeva.
Nel 2006, alla morte del de cuius, i due appartamenti sono regolarizzati sia al catasto sia al comune, con la domanda di successione, pero manca l’agibilità.
Per il completamento del primo appartamento e in parte del secondo, ho contribuito finanziariamente con parecchi soldi, che sono testimoniate, con miei assegni, fatture a me intestate, e principalmente da un documento che elenca gli esborsi da me effettuati, documento firmato in originale dal de cuius e reso pubblico agli altri fratelli per mezzo di lettera A/R, asserzioni non contestate dai fratelli, anche perché era in vita il de cuius.
Dal 2008 dopo la morte di mio padre, vige una causa di successione, in cui i coeredi mi disconoscono qualsiasi contribuzione, adesso l’immobile va all’asta, nonostante reiterate proposte da parte mia per giungere a un accordo bonario.
Vi chiedo il Curatore alla Vendita può opporsi alla rimozione, a mie spese, delle ADDIZIONI DI BENI di mia dote insiti nel VOLUME della proprietà del de cuius.
Grazie
bernardo di bernardo li, 25.05.2013
Nel 2004 anche il secondo appartamento è in seguito completato per renderlo funzionale ad abitazione, in cui va ad alloggiare mio padre, che nel frattempo dal 2000 condivideva, con il sottoscritto, in coabitazione il primo appartamento già completato, essendo sfrattato da dove risiedeva.
Nel 2006, alla morte del de cuius, i due appartamenti sono regolarizzati sia al catasto sia al comune, con la domanda di successione, pero manca l’agibilità.
Per il completamento del primo appartamento e in parte del secondo, ho contribuito finanziariamente con parecchi soldi, che sono testimoniate, con miei assegni, fatture a me intestate, e principalmente da un documento che elenca gli esborsi da me effettuati, documento firmato in originale dal de cuius e reso pubblico agli altri fratelli per mezzo di lettera A/R, asserzioni non contestate dai fratelli, anche perché era in vita il de cuius.
Dal 2008 dopo la morte di mio padre, vige una causa di successione, in cui i coeredi mi disconoscono qualsiasi contribuzione, adesso l’immobile va all’asta, nonostante reiterate proposte da parte mia per giungere a un accordo bonario.
Vi chiedo il Curatore alla Vendita può opporsi alla rimozione, a mie spese, delle ADDIZIONI DI BENI di mia dote insiti nel VOLUME della proprietà del de cuius.
Grazie
bernardo di bernardo li, 25.05.2013