Io confronterei la firma con quella apposta sul contratto di locazione. Se sono uguali, o molto simili, non penserei che qualcuno l'abbia falsificata.
Puoi chiederlo, ma non è indispensabile. E' poco probabile che in futuro il conduttore voglia rimanere nella casa e revocare la disdetta dicendo che non l'ha firmata lui.
Se però hai qualche dubbio fai bene a chiedere al figlio maggiore di dimostrare la sua posizione di tutore del padre infermo.
Mi è capitato un caso simile al tuo: l'inquilina anziana, vedova che abitava da sola, era ricoverata in ospedale con la speranza di tornare a casa. L'unica figlia voleva "obbligarla" a presentare disdetta del contratto di locazione per sistemarla in una struttura.
Io dissi che l'avrei accettata solo se veniva firmata davanti a me. Dopo un po' di tira-e-molla andai in ospedale; madre e figlia litigarono un po' in mia presenza e alla fine l'anziana firmò la lettera di disdetta.
Mi sa che era meglio una situazione come la Tua più chiara e mostrata davanti a Te.
Io e gli amici, abbiamo presunto che vi fosse la figura del tutore.
Ma così pare non sia.
rileggendo la disdetta, vi è la firma del conduttore cui vi è in aggiunta quella del figlio con dicitura testimone e non tutore.
Come avevamo invece erroneamente dedotto noi, associandola alla ragione della presenza di un testimone.
Se il conduttore è capace di intendere e volere, che ragione vi è di avere un testimone?
Al contrario, quando vi è una parziale o accertata incapacità di intendere e volere, vi sono i testimoni e quindi il tutore.
A precisa domanda, il figlio mi ha risposto che non vi è nessun tutore per suo padre.
A questo punto, cerco solo di trovare il prima possibile un subentrante e allontanarmi da sto pasticcio.