A dirla tutta risposte chiare ne ho ricevute poche. Posso anche accettare che sia colpa mia non avendo esposto con la dovuta chiarezza il problema. Visto l'interesse che ha suscitato la discussione, ritengo doveroso se ci riesco, dettagliare meglio:
Con Assemblea Condominiale viene deliberata la realizzazione di cantine con la chiusura del piano pilotis.
Eseguita l'opera, si è provveduto ad assegnare con apposita assemblea condominiale e con il metodo del sorteggio, le cantine ai singoli appartamenti.
Il Condominio richiede ad uno studio tecnico l'accertamento della proprietà immobiliare.
Questi l'11/12/1998 presenta all'Ufficio Tecnico del Comune e al Dipartimento del Territorio Catasto Edilizio Urbano, Denuncia di Variazione allegando la planimetria sulla quale è indicata la sussistenza della cantina assegnata.
Alla cantina non viene attribuito un subalterno distinto in quanto pertinenza dell'appartamento.
Con lo stesso documento viene attribuita la nuova rendita catastale che passa da £. 607.500 ( € 374) £ 1.120.000 (€578).
Nel 2007, in previsione della vendita dei rispettivi appartamenti, due condomini frazionano, con atto notarile, le cantine assegnate.
Premetto che nel 2003 ho venduto un appartamento di mia proprietà con situazione simile.
Il notaio nell'atto ha dichiarato " nello stato di fatto e di diritto in cui si trova...(omissis).. e in particolare, con la porzione spettante alla parte venditrice del pianoterra pilotis ed assegnatale con delibera assembleare del 5 luglio 1989: l'acquirente è un commercialista.
Domando con risposta chiara ed inequivocabile: può restare tutto come di fatto o è necessario ed in base a quale norma di legge, provvedere al frazionamento con atto notarile delle restanti 12 cantine?
Più chiaro di così non riuscirò ad essere, pertanto ulteriori notizie sull'andamento della questione potrò fornirle presumibilmente nel mese di Settembre, quando si dovrebbe indire l'assemblea condominiale.
Un saluto a tutti gli amici del forum e buone vacanze.