erwan

Membro Assiduo
io!

la spiegazione era indispensabile per distinguere i casi in cui, come scritto nel quesito iniziale "se la firma non è propriamente leggibile come nome e cognome si ha qualche vizio di forma" e cioé l'atto pubblico, da quelli in cui il requisito non è richiesto, come la scrittura privata.

probabilmente infatti chi ha aperto il topic aveva nell'orecchio proprio la formula notarile della "sottoscrizione per esteso e leggibile" e temeva si applicasse a qualsiasi documento.

tu però puoi scegliere:
se non ti è parsa un'osservazione assolutamente pertinente come lo è parsa a me, stigmatizzando l'off-topic;
se invece ti pare un ampliamento interessante divagando a tua volta con excursus sugli incapaci o sulla natura degli atti amministrativi, che con il quesito iniziale, IMHO, hanno ancora meno a che fare;
ma non una e l'altra cosa insieme!
 

Nemesis

Membro Storico
Proprietario Casa
la spiegazione era indispensabile per distinguere i casi in cui, come scritto nel quesito iniziale "se la firma non è propriamente leggibile come nome e cognome si ha qualche vizio di forma" e cioé l'atto pubblico, da quelli in cui il requisito non è richiesto, come la scrittura privata.
E le mie repliche erano indispensabili per confutare la tesi della necessaria leggibilità della firma.
se invece ti pare un ampliamento interessante divagando a tua volta con excursus sugli incapaci o sulla natura degli atti amministrativi,
Era interessante e pertinente ai fini di cui sopra. Se lo fosse in senso generale, lasciamolo giudicare agli altri utenti del forum.
 

erwan

Membro Assiduo
E le mie repliche erano indispensabili per confutare la tesi della necessaria leggibilità della firma.
confutazioni?
io ho letto una divagazione - interessante - sui soggetti incapaci a sottoscrivere normalmente e un'altra - interessante - sulla sottoscrizione degli atti amministrativi;
nulla invece sul fatto che il notaio richieda tassativamente la sottoscrizione leggibile e per esteso in calce all'atto pubblico.
Era interessante e pertinente ai fini di cui sopra. Se lo fosse in senso generale, lasciamolo giudicare agli altri utenti del forum.
assolutamente d'accordo.
quindi a che pro e a chi ricordare quali dovessero essere gli argomenti in discussione?
 

romrub

Membro Ordinario
Allega al contratto una copia della carta di identità che riporta la stessa firma...
Ho trovato interessante la disputa sulle firme davanti ad un notaio, però tornando alla domanda, io concordo con ergobbo: il fatto che l'addetto del'Agenzia delle Entrate registri il contratto conta poco, perchè l'inquilino può sempre sostenere che quel contratto non lo ha firmato, con le conseguenze del caso. Per ristabilire la verità servirebe una sentenza. differente è la cosa se la firma viene certificata da una copia del documento (da richiamare nel contratto), presentato per l'identificazione. Ciao.
 

erwan

Membro Assiduo
è vero che una sottoscrizione autenticata è molto più solida (la sua provenienza è certa fino a querela di falso) però anche disconoscere una firma - quando è vera - non è un passaggio tanto leggero come conseguenze...
 

ginruf

Nuovo Iscritto
La firma, essendo apposta per esteso e leggibile è più "sicura" anche ai fini della prova. In taluni atti è addirittura richiesta. Una cambiale fu "protestata" per la mancata leggibilità della firma appunto; l'identità del sottoscrittore venne pertanto "interpretata", l'errore indotto e la conseguenza subita.
 

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