A questo link puoi trovare la migliore legna da ardere per il riscaldamento:
Per riscaldare la propria abitazione in modo efficiente ed economico, un elemento da valutare con attenzione è senza dubbio la tipologia di legna da ardere
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Per riscaldare la propria abitazione in modo efficiente ed economico, un elemento da valutare con attenzione è senza dubbio la
tipologia di legna che si andrà ad utilizzare per alimentare il proprio termocamino o la propria stufa. Esistono infatti sul mercato diverse
essenze, ovvero tipologie di legno, che vanno a caratterizzare in maniera differente le proprietà di combustione della materia prima.
·
LEGNA DOLCE (essenza di
Abete, Pioppo, Ontano, Castagno, Salice, Pino):
Questo tipo di legname risulta molto facile da accendere; proprio per questo motivo, però, brucia anche molto velocemente. La
fiamma lunga generata è perciò
ideale per i forni, specialmente in fase di avviamento, ma
sconsigliata per un impianto di riscaldamento domestico: si determina infatti un inesorabile aumento del consumo del combustibile necessario per mantenere la combustione. Questi tipi di essenze, inoltre, creano più
creosoto (catrame di carbone) rispetto alle essenze forti; per questo motivo, se vengono impiegate per stufe e per camini, occorre pulire gli impianti di riscaldamento più spesso. In genere ha un peso di circa
300-350 kg per metro cubo.
·
LEGNA FORTE (essenza di
Quercia, Leccio, Faggio, Olmo, Frassino, Betulla, Rovere):
La legna forte
brucia più lentamente, con
fiamme più corte: è perciò questa l’essenza più consigliata per il riscaldamento domestico, in quanto garantisce una maggiore la
durevolezza nella combustione. La legna forte ha un peso specifico superiore rispetto alla legna dolce: circa
350-400 kg per metro cubo.
Quanto è importante la stagionatura della legna?
Un altro fattore molto importante da valutare è quello relativo alla
stagionatura della legna.
La
legna appena tagliata, infatti, contiene generalmente
fino al 75% di umidità: bruciare questo tipo di legna può determinare
difficoltà nella combustione, una
resa calorifera non ottimale e persino
problematiche al proprio impianto (da residui nella canna fumaria fino alla possibilità di incendio della canna fumaria stessa).
Viceversa, più la legna è asciutta e migliore sarà la resa del calore. In genere la legna è pronta per essere bruciata quando raggiunge il
15/20% di umidità, e perché ciò avvenga sono necessari
tra i 18 ed i 24 mesi.
La durata della stagionatura dipende inoltre
dall’essenza del legno e, in caso di alberi non perenni,
da quando viene eseguito il taglio. La linfa degli alberi
decidui (ovvero non sempreverdi) non scorre in inverno, e per questo motivo tagliare questo tipo di essenze nella stagione invernale garantisce, in linea generale, un contenuto di umidità già basso in partenza, accelerando il processo di stagionatura.
Un punto fondamentale su cui riflettere sta nel fatto che
la legna non ha bisogno di essere stagionata più a lungo del necessario: una stagionatura eccessiva toglie potere calorico, scomponendo i composti chimici alla base delle resine contenute nel legno. Esistono a questo proposito diversi strumenti per misurare il livello di umidità del legno, per una corretta
valutazione dello stato di stagionatura: un semplice
igrometro (misuratore di umidità) ha un costo relativamente basso, e andrebbe consigliato il suo acquisto ad ogni consumatore di legna da ardere.
Come conservare la legna dopo l’acquisto?
Il legname, una volta acquistato, ha ancora bisogno di essere
curato per mantenere ed anzi aumentare le sue proprietà: in questo senso, la sua conservazione non va assolutamente sottovalutata.
È necessario
stipare la legna in luoghi riparati dalle intemperie, ma allo stesso tempo in
ambienti ben aerati: un accorgimento utile potrebbe essere quello di avere una
pezzatura pronta all'uso, ed adeguata alla grandezza della camera di combustione del nostro impianto di riscaldamento. In linea generale, infatti, la pezzatura più piccola ha un costo superiore ai tronchi più grandi (ciò è dovuto essenzialmente al tempo maggiore per effettuare i tagli e il maggiore spreco che ne deriva); in questo senso, un espediente per risparmiare in termini economici potrebbe essere quello di acquistare una grossa pezzatura, per poi affinarla in seguito (anche se, ovviamente, ciò richiede tempo e altre risorse a disposizione).