giannif78

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Salve a tutti,

mio padre ha costruito un casa rurale nel 2002, non completandola nelle finiture, e non dichiarando la fine lavori. Quest’anno vorrebbe completare i lavori con impianti interni e poterci finalmente abitare. Purtroppo al momento il professionista cui ci siamo affidati, ci dice che condizione necessaria per poter riprendere i lavori e ottenere quindi il rinnovo della concessione edilizia, è quello di avere il certificato IAP o qualifica di IAP (D.LGS. 99/04). Al momento mio padre ha ancora attiva una iscrizione alla Camera di Commercio e quindi una partita IVA, ma non può ottenere più la qualifica IAP. Mio padre può comunque richiedere il rinnovo della licenza edilizia al Comune?

me ne scuso se questo quesito sia stato già posto.
Grazie mille!
Gianni
 

Daniele 78

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Salve a tutti,
mio padre ha costruito un casa rurale nel 2002, non completandola nelle finiture, e non dichiarando la fine lavori. Quest’anno vorrebbe completare i lavori con impianti interni e poterci finalmente abitare
Dovrebbe ripresentare i permessi dato che dopo 3 anni (con le vecchie normative) scadevano, quindi il permesso di tuo padre è scaduto nel 2005.
Dato che tuo papà non è più un coltivatore diretto, (non avendo la certificazione) e dato che devi comunque ripresentare tutto (essendo tutto scaduto da molto tempo), puoi ripresentarlo come persona fisica.
Ovviamente perdi tutti i benefici della ruralità dell'immobile.
 

adimecasa

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se i lavori di finizione sono delle piccolezze le può finire senza nessuna comunicazione al comune, se non ha ancora chiesto la fine lavori
 

Daniele 78

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se i lavori di finizione sono delle piccolezze le può finire senza nessuna comunicazione al comune, se non ha ancora chiesto la fine lavori
Non sono finezze dato che deve completare il tutto con gl'impianti e con le finiture come i pavimenti. comunque se superi i 3 anni del Permesso o della DIA per completare l'immobile i permessi sono scaduti e non puoi farci nulla, naturalmente se vuoi fare le cose come si deve.
 

adimecasa

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la costruzione è isolata e il comune non credo che interessi più di tanto la finizione, comunque è libera di seguire ogni consiglio che più le aggrada
 

Gianco

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Se il fabbricato è terminato al grezzo, devi presentare un progetto per il completamento dei lavori. Ormai la sua consistenza è stata realizzata, probabilmente avvalendoti delle agevolazioni riservate ai fabbricati rurali. Ora dovrai presentare un computo metrico di tutte le opere che dovrai realizzare per completare i lavori. Su di esse dovrai pagare gli oneri. Se posso darti un consiglio: le opere interne potresti farle con calma, senza patema d'animo. Evidentemente per i lavori esterni è difficile che passino inosservati. E poi ti servirà per denunciare regolarmente la fine dei lavori ed ottenere l'agibilità. Ho notato solo ora che mentre scrivevo sono arrivati altri interventi che in qualche modo seguono il mio ragionamento.
 

giannif78

Nuovo Iscritto
Proprietario Casa
Grazie a tutti per le risposte!
Le opere di finitura sarebbero: pavimento, parte degli impianti, infissi interni, e intonaci (sempre interni). Il resto era stato già completato già da allora, compreso di infissi esterni. Il dubbio che rimane è sulla perdita dei requisiti di ruralità. Il che mi sembra ancora strano. Riporto una risposta di un avvocato che risponde a un quesito non proprio simile, ma che sottolinea il fatto che i requisiti di ruralità ci siano:

Claudio da BN:
Gentile avvocato, a maggio 1999 ho avuto una licenza agricola per costruire un fabbricato rurale (con pertinenze agricole), utilizzando anche un asservimento di terreno agricolo per mantenere il rapporto di cubatura. Ho cominciato i lavori completando il fabbricato nel 2001. Da allora, ho pagato la tassa sui rifiuti e abito stabilmente nel fabbricato. Ancora non sono riuscito ad accatastare la casa: chiedo se posso accatastare il fabbricato come residenziale e se dopo dieci anni dalla concessione della licenza edilizia si sono prescritte le irregolarità correlate a una licenza agricola per un fabbricato poi destinato ad uso residenziale. grazie


RISPOSTA AVVOCATO:
Il comma 37, dell’art. 2 del D.L. 262/06, introducendo una precisazione nella lettera A) dell’art. 9, cm 3 del D.L. 57/93, fissa i requisiti affinché un fabbricato sia rurale. Tale disposizione prevede che il fabbricato deve essere posseduto dal soggetto titolare del diritto di proprietà o altro diritto reale sul terreno, ovvero dall’affittuario del terreno stesso o dal soggetto che ad altro titolo conduce il terreno cui l’immobile è asservito, sempre che tali soggetti rivestano la qualifica di imprenditore agricolo iscritto nel Registro delle imprese. Non si tratta della qualifica di IAP (D.LGS. 99/04), e nemmeno della qualifica di coltivatore diretto, ma della semplice iscrizione alla Camera di Commercio.
La precisazione conferma altresì che i fabbricati posseduti da “soggetti titolari di trattamenti pensionistici corrisposti a seguito di attività svolta in agricoltura” mantengono la ruralità ancorché tali soggetti non siano titolari dell’impresa agricola in quanto la norma, relativamente ai pensionati non richiede (ovviamente) l’iscrizione nel Registro delle imprese.


Cerco di capire meglio se dice il vero.
 

Daniele 78

Membro Storico
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@giannif78 il tuo caso è pò diverso infatti in quello che citi:

Claudio da BN:
Gentile avvocato, a maggio 1999 ho avuto una licenza agricola per costruire un fabbricato rurale (con pertinenze agricole), utilizzando anche un asservimento di terreno agricolo per mantenere il rapporto di cubatura. Ho cominciato i lavori completando il fabbricato nel 2001.
Il tuo fabbricato benchè completato nella struttura non è ancora finito (infatti non hai dato la fine lavori) quindi per finirlo ed avere l'agibilità dello stesso sei costretto a ripresentare almeno le modifiche interne (con i dovuti oneri). Diverso sarebbe stato se alla fine della struttura tu avessi dato la fine lavori allora. A quel punto ti sarebbe mancata solo l'agibilità.

L'agibilità è un passo successivo alla fine lavori e può essere data anche non in contemporanea e si perfeziona con: l'aggiornamento del catasto, (terreni e fabbricati), le eventuali varianti al progetto, copia del progetto della struttura e relativo collaudo (che a sua volta contiene oltre alla dichiarazione e le prove dello strutturista collaudatore, anche le prove di carico su calcestruzzo e sui ferri) anche le Dichiarazioni di conformità degli impianti (idrico ed elettrico), la certificazione energetica dell'immobile oltre al progetto ex legge 10 che è obbligatorio ormai per normativa.

Se ne manca una sola NIENTE agibilità; ecco perchè è importante avere tutta la documentazione.
 

arciera

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Proprietario Casa
Al momento mio padre ha ancora attiva una iscrizione alla Camera di Commercio e quindi una partita IVA, ma non può ottenere più la qualifica IAP.
A me risulta in modo categorico che il fabbricato rurale deve passare a civile se non vi è più la funzione rurale, ovvero lavorativo agricolo o pastorale. Sono indecisa persino per il contadino in pensione, ovvero senza più lavoro nei campi.
 

Daniele 78

Membro Storico
Professionista
A me risulta in modo categorico che il fabbricato rurale deve passare a civile se non vi è più la funzione rurale, ovvero lavorativo agricolo o pastorale. Sono indecisa persino per il contadino in pensione, ovvero senza più lavoro nei campi.
Infatti è così, sotto ho caricato le condizioni di ruralità fiscale.
La denuncia di perdita della ruralità dell'immobile è definitivamente terminata (se non erro nel 2011) dopo molte proroghe a partire già da 2006.
 

Allegati

  • Le_condizioni_di_ruralita_fiscale.pdf
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