1-ogni zona destinata a parco è soggetta ad una specifica norma che è ottenibile presso la Comunità-Parco (ente apposito) Bisognerebbe verificare bene quanto prevede la normativa per avere una chiara dimensione della problematica
2-ll diritto di prelazione è una "brutta bestia" ; sull'argomento negli ultimi 3 anni sono state emanate una settantina di sentenze della sola Cassazione. Spesso alcune di queste hanno punito il tentativo di eludere la norma .
Alcune di queste in sostanza hanno sancito che non è possibile creare artificiosi diaframmi al fine di eliminare il requisito della confinanza fisica tra i suoli onde precludere l’esercizio della prelazione (così il riservarsi una porzione di terreno allo scopo di precludere la prelazione)
Stò anch 'io curando una problematica del genere per un ns. cliente e tanto per dirle (seppure non sono un novellino) mi stò avvalendo della collaborazione di un avvocato . Abbiamo tratto la conclusione che per fare bene le cose occorre contattare e contrattare con il vicino e portarlo a rogito ove in calce dichiarerà di essere stato avvisato per tempo e rinuncia al diritto di prelazione. E con un margine minimo di incertezza che questi non sollevi eccezione l'indomani sostenendo che noi non si abbia rispettato perfettamente la procedura formale (notifica del preliminare , attesa di trenta gg etc.)
L'unica via sicura al 100% è fargli esperire il diritto di prelazione con il rischi che si avvalga di tale facoltà ( in tal caso non ci si puo' poi tirare indietro e bisogna poi venderglielo se decide di comperare ) ; e neppure vale proporre un prezzo esorbitante (da confermare in atto) perchè potrebbe invocare la perizia dell'ute e fare revocare l'atto a suo favore entro un anno dal rogito.
La soluzione in pratica che abbiamo scelto di adottare è quella evidenziata con l'aggiunta della garanzia di evizione da parte del venditore
2-ll diritto di prelazione è una "brutta bestia" ; sull'argomento negli ultimi 3 anni sono state emanate una settantina di sentenze della sola Cassazione. Spesso alcune di queste hanno punito il tentativo di eludere la norma .
Alcune di queste in sostanza hanno sancito che non è possibile creare artificiosi diaframmi al fine di eliminare il requisito della confinanza fisica tra i suoli onde precludere l’esercizio della prelazione (così il riservarsi una porzione di terreno allo scopo di precludere la prelazione)
Stò anch 'io curando una problematica del genere per un ns. cliente e tanto per dirle (seppure non sono un novellino) mi stò avvalendo della collaborazione di un avvocato . Abbiamo tratto la conclusione che per fare bene le cose occorre contattare e contrattare con il vicino e portarlo a rogito ove in calce dichiarerà di essere stato avvisato per tempo e rinuncia al diritto di prelazione. E con un margine minimo di incertezza che questi non sollevi eccezione l'indomani sostenendo che noi non si abbia rispettato perfettamente la procedura formale (notifica del preliminare , attesa di trenta gg etc.)
L'unica via sicura al 100% è fargli esperire il diritto di prelazione con il rischi che si avvalga di tale facoltà ( in tal caso non ci si puo' poi tirare indietro e bisogna poi venderglielo se decide di comperare ) ; e neppure vale proporre un prezzo esorbitante (da confermare in atto) perchè potrebbe invocare la perizia dell'ute e fare revocare l'atto a suo favore entro un anno dal rogito.
La soluzione in pratica che abbiamo scelto di adottare è quella evidenziata con l'aggiunta della garanzia di evizione da parte del venditore