Salve,
nel 2009 acquisto un locale C2 da impresa, con tutte le caratteristiche per il recupero dei seminterrati col Piano Casa Regionale, ma nel 2011, accedendo agli atti per reperire la documentazione di progetto scopro che:
- il locale è stato progettato con cm 250 di altezza;
- il locale è stato realizzato con cm 265 di altezza;
- il locale è stato accatastato con cm 265 di altezza (planimetria consegnata in sede di rogito).
Ora, attraverso il ricorso ad un legale intimo ad impresa di regolarizzare la situazione, l'impresa richiede al Comune ed ottiene una concessione edilizia per le opere di adeguamento che non eseguirà mai, poiché prima l'impresa "scompare", ed ora è in liquidazione. Come da art. 134 del DPR 6 giu 2001 n. 380 (testo unico delle disposizioni legislative e regolamentari in materia edilizia) segnalo al comune entro 12 mesi dalla scoperta tale difformità "a pena di decadenza dal diritto di risarcimento del danno da parte del committente o del proprietario".
Quesito: sono trascorsi quasi nove anni (giu 2012 - gen 2021) ma sembra che il Comune "quasi dal nulla" voglia richiedere ai proprietari delle cantine seminterrate (oltre me, altri due) di metterle in conformità...
Può farlo? Come possiamo difenderci?
Come scritto, nonostante siano stati compiuti tutti i passi per tutelarci, ci sarà pur una soluzione trasparente per sanare la situazione o accordarsi con l'ufficio tecnico comunale?
grazie a tutti quelli che sapranno darmi uno spunto
g.
nel 2009 acquisto un locale C2 da impresa, con tutte le caratteristiche per il recupero dei seminterrati col Piano Casa Regionale, ma nel 2011, accedendo agli atti per reperire la documentazione di progetto scopro che:
- il locale è stato progettato con cm 250 di altezza;
- il locale è stato realizzato con cm 265 di altezza;
- il locale è stato accatastato con cm 265 di altezza (planimetria consegnata in sede di rogito).
Ora, attraverso il ricorso ad un legale intimo ad impresa di regolarizzare la situazione, l'impresa richiede al Comune ed ottiene una concessione edilizia per le opere di adeguamento che non eseguirà mai, poiché prima l'impresa "scompare", ed ora è in liquidazione. Come da art. 134 del DPR 6 giu 2001 n. 380 (testo unico delle disposizioni legislative e regolamentari in materia edilizia) segnalo al comune entro 12 mesi dalla scoperta tale difformità "a pena di decadenza dal diritto di risarcimento del danno da parte del committente o del proprietario".
Quesito: sono trascorsi quasi nove anni (giu 2012 - gen 2021) ma sembra che il Comune "quasi dal nulla" voglia richiedere ai proprietari delle cantine seminterrate (oltre me, altri due) di metterle in conformità...
Può farlo? Come possiamo difenderci?
Come scritto, nonostante siano stati compiuti tutti i passi per tutelarci, ci sarà pur una soluzione trasparente per sanare la situazione o accordarsi con l'ufficio tecnico comunale?
grazie a tutti quelli che sapranno darmi uno spunto
g.