Voglio dire: la vertenza va evitata se possibile, come giustamente dici, ma potrebbe essere una possibilità da valutare se il nipote si rifiutasse di concedere un risarcimento bonario agli zii.
vedi, credo che nella vita a volte bisogna saper valutare le situazioni e viverle cercando il minor costo. Questo vale per me e lo applico anche agli altri.
Praticando gli ambienti del tribunale ho visto delle liti per questioni ereditarie che erano vere e proprie questioni di principio, che alla fine si sono concluse con vittorie "alla Pirro" ed a volte concluse anche con sconfitte con relativi bagni di sangue (in senso economico).
Se il nipote rinuncia alla eredità deve andare da un notaio con il testamento e fare la dichiarazione di rinuncia, sia il testamento che la rinuncia verranno registrati presso gli appositi registri dei testamenti che si trovano presso la Cancelleria del Tribunale del luogo ove si è aperta la successione. Questa operazione ha un costo che sosterrà, purtroppo, il chiamato all'eredità. a questo punto è sufficiente che uno dei 5 fratelli faccia la pratica per successione legittima ed i 5 fratelli accettino l'eredità: il costo di questa operazione verrà suddiviso per 5. Se nessuno degli eredi la vuole comprare la casa, la venderanno di comune accordo incaricando una agenzia immobiliare, ed il ricavato, al netto delle provvigioni dell'agenzia, sarà diviso equamente.
Se il nipote accetta l'eredità dovrà comunque far registrare il testamento e la sua accettazione dell'eredità. A questo punto o i 4 legittimari si oppongono, ed hanno buonissime possibilità di veder riconosciuta la loro quota di proprietà, oppure accettano le decisione della loro madre.
Se non fanno nulla non spendono nulla, al massimo spenderanno 7,50 € per comprare un bottiglietta di Soluzione Schoum per farsi passare il mal di fegato.
Se iniziano la contesa dovranno mettere mano al portafogli tutti: sia loro che il nipote.
Chi rischia di più, secondo me è il nipote che alla fine della tenzone gli verrà riconosciuto, già in Mediazione se non si trova un'altra quadratura, 1/3 di proprietà indivisa sulla casa della nonna; la sua famiglia con i 2/15 della madre porterà a 7/15 la proprietà indistinta della casa; mentre i 4 zii otterranno ciascuno 2/15 di proprietà indivisa. Tutte le parti dovranno pagare senz'altro l'avvocato che li seguirà in Mediazione perché in Mediazione c'è la compensazione delle spese legali.
Se il nipote non sarà convinto e rigetterà l'esito della mediazione, ma io penso che il suo avvocato, già in Mediazione, cercherà una resa delle armi onorevole (perché il suo cliente non ha in mano delle carte vincenti), o i 4 zii lasciano le cose come stanno (dopo aver speso i soldi per la Mediazione) oppure dovranno andare dal Giudice del Tribunale (soluzione quasi obbligata) per vedersi assegnare la parte di proprietà che il codice civile assegna loro e vedersi restituire parte delle spese legali affrontate.
A parte l'incrinamento dei rapporti parentali la casa poi dovrà essere messa in vendita: basta uno solo dei coeredi che chieda lo scioglimento della comunione ereditaria e sarà un ulteriore bagno di sangue perché per venderla il CTU, incaricato dal Giudice per lo scioglimento, la metterà in vendita ad un prezzo molto più basso di quello di mercato (tanto il CTU ha un compenso standard per queste faccende, che tra l'altro viene pagato da tutti i coeredi). Alla fine di questa storia non mi stupirei, visto che si tratta di cifre relativamente esigue, che il nipote e la sua famiglia chiudano questa vicenda in perdita, mentre i 4 zii, pur avendo confermato il loro diritto chiuderanno quasi alla pari..... e, tranne gli avvocati ed il CTU, tutti gli altri saranno ink....ti.