Il termine decennale, cui fai riferimento, riguarda la cosiddetta azione di riduzione, esercitata dall'erede legittimario (il figlio oppure il coniuge) che ritenga di essere stato leso nella propria quota di legittima (che è convinto cioè di aver ricevuto meno di quanto gli spettava).
La divisione del patrimonio ereditario, invece, può essere richiesta in qualsiasi momento.
Dalla sommaria descrizione dei fatti nel tuo caso sarà necessario agire per la divisione.
La divisione del patrimonio ereditario presuppone la ricostruzione della consistenza della eredità e la determinazione del suo valore.
A questo punto si può procedere in tre modi:
1) in natura: si assegnano i beni separatamente ad ogni coerede nel rispetto delle quote spettanti a ciascuno;
2) mediante conguagli: uno degli eredi diviene proprietario esclusivo dei beni ereditari e corrisponde all'altro l'equivalente in denaro della sua quota;
3) mista: alcuni beni vengono assegnati agli eredi, altri sono invece oggetto di conguaglio (la più comune).
La soluzione che tu proponi mira ad ottenere il conguaglio in denaro, ed è certamente opportuna se uno degli eredi dispone di liquidità e l'altro no.
Si può fare, naturalmente sì, ma ciò presuppone l'accordo fra gli eredi.
L'accordo,a sua volta, non si può avere se le parti non partono da una base condivisa: la determinazione del valore dell'eredità.
Qualora uno degli eredi non sia a conoscenza dei beni che sono stati lasciati dal defunto o, comunque, qualora uno degli eredi tenti di far figurare alcuni beni come propri nascondendo la provenienza ereditaria, la via giudiziale rimane l'unica percorribile.
Fermo restando che il raggiungimento di un accordo è sempre e comunque la soluzione ottimale, ragion per cui una divisione giudiziale si conclude, spesso, consensualmente.
Nel contattare un professionista per cause di natura ereditaria (notoriamente lunghe e costose) abbi cura di chiarire l'aspetto economico pretendendo la predisposizione di un preventivo scritto che indichi le modalità di determinazione del compenso.