Franz

Membro Attivo
Impresa
Buongiorno a tutti.....Due fratelli ereditano dalla madre due case di cui ora sono proprietari al 50 % ciascuna....però durante i 7 anni precedenti la successione la madre ha aiutato uno dei due figli che era in difficoltà con periodiche donazioni di soldi per lo più in contanti, fino ad arrivare ad una cifra totale sui 30.000 € elargiti appunto in 7 anni di tempo.

Il fratello che ha ricevuto questi aiuti periodici li riconosce, anche se erano piccole somme periodiche in contanti, ma ora l'altro fratello dice che avrebbe un diritto ereditario su quei soldi......chiedo quindi cosa dicono le regole in questo caso, ossia se bisogna fare collazione e poi in modo che il fratello non aiutato riceva metà dei 30.000 € dall'altro fratello che è stato aiutato, oppure se questi soldi sono trascurabili perchè sono stati una sorta di assistenza familiare..
 
U

User_29045

Ospite
La norma recita: “la donazione di modico valore che ha per oggetto beni mobili è valida anche se manca l'atto pubblico, purché vi sia stata la tradizione (vale a dire la consegna della cosa). La modicità (del valore) deve essere valutata anche in rapporto alle condizioni economiche del donante”.

Un conto è se la madre avesse 35.000 Euro e in 7 anni ne avesse regalati 30.000 a un solo figlio.

Altro conto è se la madre avesse 350.000 Euro e in 7 anni ne avesse regalati 30.000 a un solo figlio.

Non c'è una risposta univoca, bisogna capire quanti soldi aveva e quanti immobili aveva la madre in quei 7 anni dove queste ripetute donazioni si sono susseguite a favore di un solo fratello, fino a raggiungere l'ammontare di 30.000 Euro.

Premesso che basterebbe che un fratello desse all'altro 15.000 Euro + spicci di interessi.
 

Franz

Membro Attivo
Impresa
La norma recita: “la donazione di modico valore che ha per oggetto beni mobili è valida anche se manca l'atto pubblico, purché vi sia stata la tradizione (vale a dire la consegna della cosa). La modicità (del valore) deve essere valutata anche in rapporto alle condizioni economiche del donante”.

Un conto è se la madre avesse 35.000 Euro e in 7 anni ne avesse regalati 30.000 a un solo figlio.

Altro conto è se la madre avesse 350.000 Euro e in 7 anni ne avesse regalati 30.000 a un solo figlio.

Non c'è una risposta univoca, bisogna capire quanti soldi aveva e quanti immobili aveva la madre in quei 7 anni dove queste ripetute donazioni si sono susseguite a favore di un solo fratello, fino a raggiungere l'ammontare di 30.000 Euro.

Premesso che basterebbe che un fratello desse all'altro 15.000 Euro + spicci di interessi.
Grazie della risposta......è proprio questa la cosa che non ho capito =
la faccenda che il giudice, sempre che ci sia una relativa causa, deve valutare se quella donazione è stata modica oppure no, credevo che valeva solo se chi ha ricevuto la donazione NON è un erede del de cuius, e che invece tra eredi dello stesso de cuius, la collazione va sempre e comunque fatta, senza valutare se è modica o non.

La collazione va sempre fatta tra coeredi, o in caso di modico valore allora non va fatta ?
 
U

User_29045

Ospite
La collazione va sempre fatta tra coeredi, o in caso di modico valore allora non va fatta ?


Eredità: obbligo di collazione anche per le donazioni di modico valore
Per la Cassazione fanno eccezione solo quelle effettuate a favore del coniuge superstite ex art 738 c.c.

Anche le donazioni di modico valore sono soggette a collazione e devono essere conferite nell'asse ereditario, fatta eccezione per quelle effettuate a favore del coniuge superstite (art. 738 c.c.)

Lo ha precisato la Corte di Cassazione, seconda sezione civile, nella sentenza n. 2700/2019 (qui sotto allegata) pronunciandosi in una vicenda che aveva visto contrapposti i figli ed eredi di una donna.

In particolare, un punto della vicenda coinvolge i gioielli che la madre aveva donato alla figlia: il fratello, ricorrente in Cassazione, contesta la sentenza della Corte territoriale nella parte in cui ha negato la soggezione a collazione di tali beni stante il loro modico valore.

Secondo il ricorrente, posto che l'elenco dei gioielli oggetto di donazione risultava da un documento del 1997, i giudici di appello avrebbero dovuto deferire il chiesto giuramento estimatorio per accertare il reale valore degli stessi.
Cos'è la collazione?
La collazione, si rammenta, è l'obbligazione in forza della quale alcuni soggetti che accettano l'eredità e che hanno ricevuto donazioni in vita dal de cuius, hanno l'obbligo di conferire nell'asse ereditario quanto ricevuto, al fine di formare le porzioni.

Per approfondimenti leggi la guida: La Collazione
I soggetti tenuti alla collazione sono identificati dal legislatore nell'art. 737 c.c. e sono: i figli, i loro discendenti e il coniuge. Costoro, qualora concorrano alla successione, dovranno "conferire ai coeredi tutto ciò che hanno ricevuto dal defunto per donazione direttamente o indirettamente salvo che il defunto non li abbia da ciò dispensati". Una eventuale dispensa non potrà, ovviamente, andare oltre i limiti della quota disponibile .

Le donazioni di modico valore sono soggette a collazione
Tanto premesso, gli Ermellini ritengono che il giudice a quo abbia errato nel negare l'assoggettamento a collazione dei gioielli donati dalla de cuius alla figlia, "trattandosi di gioielli di modico valore rispetto all'intero asse ereditario".
Le donazioni di modico valore, rammenta la Cassazione, sono soggette a collazione, ad eccezione di quelle fatte al coniuge del defunto, come specificamente previsto dall'art. 738 del codice civile.
Ne consegue che, al di fuori dell'eccezione alla regola generale stabilita in favore del coniuge, anche per le donazioni di modico valore (nella specie, fatte in favore di una figlia) l'obbligo della collazione sorge automaticamente a seguito dell'apertura della successione (salva l'espressa dispensa da parte del de cuius nei limiti in cui sia valida) e i beni donati devono essere conferiti indipendentemente da una espressa domanda dei condividenti.
A tal fine risulta sufficiente la domanda di divisione e la menzione in essa dell'esistenza di determinati beni, facenti parte dell'asse ereditario da ricostruire, quali oggetto di pregressa donazione. Nel caso di specie, pertanto, la sentenza impugnata va annullata sul punto con rinvio.

Scarica pdf Cass., II civ., sent. 2700/2019
 
U

User_29045

Ospite
La collazione va sempre fatta tra coeredi, o in caso di modico valore allora non va fatta ?

Nel tuo caso andrebbe fatta.
Ma come hai visto nell'esempio sopra, ci sono stati ben due livelli di giudizio prima di venirne a capo: il primo livello aveva considerato la donazione di modico valore e quindi trascurabile ossia non soggetta a collazione. Il secondo livello ha confermato invece la collazione, salvo espressa dispensa da parte del de cuius (dispensa che nel tuo caso non credo ci sia stata in forma scritta).

Prima di sottoporre il vostro caso al giudice, verificate se non sia il caso di mettervi d'accordo facendo metà per uno, spannometricamente, di quei 30.000 Euro.
 
U

User_29045

Ospite
Il fratello che ha ricevuto questi aiuti periodici li riconosce, anche se erano piccole somme periodiche in contanti, ma ora l'altro fratello dice che avrebbe un diritto ereditario su quei soldi......chiedo quindi cosa dicono le regole in questo caso, ossia se bisogna fare collazione e poi in modo che il fratello non aiutato riceva metà dei 30.000 € dall'altro fratello che è stato aiutato, oppure se questi soldi sono trascurabili perchè sono stati una sorta di assistenza familiare..

In sintesi, in automatico non scatta alcun bonifico da 15.000 Euro.
Dovete mettervi d'accordo (è già tanto che un fratello riconosce questi aiuti periodici: diversamente, li negherebbe sin d'ora, pur di sottrarsi al pagamento), oppure una parte deve citare in giudizio l'altra, con lunga attesa per l'esito, e incertezza del giudizio finale.

I tribunali sono spesso quei luoghi dove a chi ha ragione viene dato torto, e a chi ha torto viene data ragione, con tante scuse, inchino, e risarcimento danni con interessi legali.
 

Franz

Membro Attivo
Impresa
Nel tuo caso andrebbe fatta.
Ma come hai visto nell'esempio sopra, ci sono stati ben due livelli di giudizio prima di venirne a capo: il primo livello aveva considerato la donazione di modico valore e quindi trascurabile ossia non soggetta a collazione. Il secondo livello ha confermato invece la collazione, salvo espressa dispensa da parte del de cuius (dispensa che nel tuo caso non credo ci sia stata in forma scritta).

Prima di sottoporre il vostro caso al giudice, verificate se non sia il caso di mettervi d'accordo facendo metà per uno, spannometricamente, di quei 30.000 Euro.
Hai ragione, proprio adesso avevo trovato quella sentenza......mi viene in mente però un altra possibilità, ossia la Dispensa da Collazione Tacita, che legalmente esiste.
Dato che quei 30.000 € la madre li ha dati molto spezzettati in contanti al figlio in 7 anni di tempo, chissamai che il giudice valuti queste continue donazioni di soldi come una dispensa da collazione tacita....perchè comunque quei soldi servivano ad aiutare il figlio per continuare a vivere, dato che era in difficoltà, e non era certo un caso simile alla sentenza che hai linkato, che parla di gioielli donati dalla madre alla figlia..
 

plutarco

Membro Assiduo
Proprietario Casa
Grazie della risposta......è proprio questa la cosa che non ho capito =
la faccenda che il giudice, sempre che ci sia una relativa causa, deve valutare se quella donazione è stata modica oppure no, credevo che valeva solo se chi ha ricevuto la donazione NON è un erede del de cuius, e che invece tra eredi dello stesso de cuius, la collazione va sempre e comunque fatta, senza valutare se è modica o non.

La collazione va sempre fatta tra coeredi, o in caso di modico valore allora non va fatta ?
La donazione di non modico valore fatta senza atto pubblico è NULLA NON ANNULLABILE.
 

Luigi Criscuolo

Membro Storico
Proprietario Casa
Se la donazione è nulla va restituita per intero nel patrimonio del de cuius.
Se la donazione è stata fatta con dispensa dalla collazione, ed è regolare, va restituita, eventualmente, la parte eccedente la quota disponibile.
Se la donazione è regolare ed è stata fatta ad un legittimario va portata in collazione come anticipo della parte di eredità spettante.
 

Dimaraz

Membro Storico
Proprietario Casa
chiedo quindi cosa dicono le regole in questo caso, ossia se bisogna fare collazione e poi in modo che il fratello non aiutato riceva metà dei 30.000 € dall'altro fratello che è stato aiutato, oppure se questi soldi sono trascurabili perchè sono stati una sorta di assistenza familiare..

mi viene in mente però un altra possibilità, ossia la Dispensa da Collazione Tacita, che legalmente esiste.

Dispensa da Collazione ...per del contante???
Consiglio ripasso della normativa e del significato giuridico.

Non lo hai precisato ma presumo che la somma del valore dei 2 immobili sia ben superiore ai 120mila Euro.... nemmeno da perdere tempo a fare cause.
Quindi vedasi "Disponibile".

30mila in 7 anni possono essere ripartiti in tanti modi...l'obbligo di Atto Pubblico sussiste solo per un importo in singola operazione... altrimenti si potrebbero contestare i decenni di "paghetta" che alcuni ricevono.
Magari poi vien fiori che chi li ha ricevuti dei 2 era l'unico che prestava assistenza ad un genitore anziano.

Che il "donatario" ora ...a 4occhi... conferma non significa che poi "ratifichi" difronte ad un Giudice.

Ovviamente se concorda non serve andare davanti ad un Tribunale.
 

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