La ringrazio per la risposta sig. Adriano!
In effetti non ho spiegato molto bene la situazione.
L'usufrutto è stato lasciato alla seconda moglie per delle somme corrisposte prima del matrimonio, che è avvenuto solo 3 mesi prima della morte del de cuius.
La seconda moglie ha già un' abitazione di proprietà, nella quale vive da molti anni e che per 3 mesi si può dire sia stata la casa coniugale.
Vi sono 2 figli della seconda moglie nati da precedente matrimonio, quindi che al momento non rientrano nell'asse ereditario. Ma questi stanno facendo di tutto per entrarvi. DAL SECONDO MATRIMONIO NON CI SONO FIGLI.
Un immobile è un'abitazione di piccole dimensioni in un luogo turistico, questa potrebbe essere considerata la casa coniugale ma come dicevo prima di fatto non lo è mai stato!
In questa ci sono mobili di valore sia affettivo che effettivo.
L'altro immobile è un piccolo negozio commerciale, situato nelle vicinanze dell'abitazione della vedova. Inoltre comprende 2 cantine, di cui una più grande. Questo è già stato svuotato senza dirci nulla, cambiate le serrature ed è pronto per essere affittato.
La documentazione fotografica c'è.
L'inventario c'è in parte, almeno dispongo di tutta la documentazione con gli scontrini fiscali per l'acquisto dei mobili per la casa nella zona turistica e le spese per la ristrutturazione del piccolo appartamento.
A LIVELLO DI SUCCESIONE EREDITARIA: META' AI FIGLI, UN QUARTO ALLA MOGLIE ED UN QUARTO RIMANE ALLA QUOTA DISPONIBILE.
L'USUFRUTTO SI PUO' LIMITRE SOLO ALLA QUOTA DISPONIBILE?
Valore degli immobili circa 300000 euro.
Soldi prestati dalla convivente prima del matrimonio circa 70000 secondo le sue dichiarazioni.
Età della seconda moglie 60 anni, quindi l'usufrutto su tutti i beni equivale a circa il 60% ovvero 180000.UNA CIFRA SPROPORZIONATA, in quanto ai figli spettano 150000; alla moglie 75000 ed un'quarto è alla quota disponibile.
Il de cuius ha speso per la ristrutturazione della casa in località turistica almeno 25000 euro.
Per l'acquisto di questa casa è stato anche utilizzato un conto postale cointestato alla convivente,poi futura moglie, ed al de cuius di 45000 euro.
Il piccolo negozio è stato acquistato completamente dal de cuius, prima del matrimonio. Prova con mutuo bancario.
PER QUESTO IL CAMBIO DELLA SERRATURA APPARE ILLEGALE!