buongiorno, innanzitutto mi scuso se è già stata data riposta a questa tematica abbastanza particolare ma non ho trovato quella che facesse al mio caso
io e mio fratello abbiamo ereditato una proprieta' in possesso di mia zia in linea retta la quale abitava ormai da sola da quasi 30 anni, dopo la morte di suo marito (nostro zio acquisito). non avendo figli, risulta che la quota di mia zia (83,33%) sia stata splittata tra me e mio fratello mentre risulta che il restante 16,67% sia suddiviso tra gli eredi di mio zio acquisito in piccole quote.
Siamo a conoscenza che mia zia aveva il diritto di far una pratica di usucapione quando era in vita per arrivare a possedere la quota totale del 100% ma avendo rotto il femore abbiamo sempre rimandato. La domanda è: è possibile da parte nostra in qualche modo beneficiare di questo diritto potendo dimostrare con testimone e quietanze di bollette, spese condominiali che lei ha vissuto da sola per quasi 30 anni in quell'appartamento e quindi imposessarci noi delle restanti quote?
Più che altro non è un discorso monetario ma la difficolta di risalire a tutti gli eredi (sulla visura risultano esserci altre persone decedute)
Nota: abbiamo già fatto la successione quindi le sue quote 83,33% sono già state splittate a metà tra me e mio fratello. come si può far valere il diritto che aveva mia zia concretamente cambiando le quote in conservatoria? serve un atto di mediazione immobilare o notarile? tra l'altro con l'atto di mediazione mi pare di capire che ci sarebbero anche dei benefici fiscali
Ringrazio anticipatamente chi può aiutarci a capire come procedere
Lorena
io e mio fratello abbiamo ereditato una proprieta' in possesso di mia zia in linea retta la quale abitava ormai da sola da quasi 30 anni, dopo la morte di suo marito (nostro zio acquisito). non avendo figli, risulta che la quota di mia zia (83,33%) sia stata splittata tra me e mio fratello mentre risulta che il restante 16,67% sia suddiviso tra gli eredi di mio zio acquisito in piccole quote.
Siamo a conoscenza che mia zia aveva il diritto di far una pratica di usucapione quando era in vita per arrivare a possedere la quota totale del 100% ma avendo rotto il femore abbiamo sempre rimandato. La domanda è: è possibile da parte nostra in qualche modo beneficiare di questo diritto potendo dimostrare con testimone e quietanze di bollette, spese condominiali che lei ha vissuto da sola per quasi 30 anni in quell'appartamento e quindi imposessarci noi delle restanti quote?
Più che altro non è un discorso monetario ma la difficolta di risalire a tutti gli eredi (sulla visura risultano esserci altre persone decedute)
Nota: abbiamo già fatto la successione quindi le sue quote 83,33% sono già state splittate a metà tra me e mio fratello. come si può far valere il diritto che aveva mia zia concretamente cambiando le quote in conservatoria? serve un atto di mediazione immobilare o notarile? tra l'altro con l'atto di mediazione mi pare di capire che ci sarebbero anche dei benefici fiscali
Ringrazio anticipatamente chi può aiutarci a capire come procedere
Lorena