Per risolvere la situazione bisogna cambiare metodo. Organizziamo i beni dello Stato in un fondo che li metta a reddito e ne organizzi un suo smobilizzo nel tempo, tagliamo i costi dello Stato e forse ci salveremo.
Poco d'accordo sul "forse ci salveremo". Al di là dei giochetti di bassa aritmetica del rapporto col Pil, e dei confronti spesso taroccati con altri Paesi, Angela Merkel e tutti i soggetti non idioti hanno ben chiaro che da 50 anni il nostro debito pubblico non cala mai di un centesimo, e la nostra spesa pubblica non cessa di crescere ogni ora di ogni giorno.
Poco d'accordo sul costituire un ennesimo Fondo, che produrrebbe con certezza nuovi costosi Consigli d'Amministrazione con nuove costose sedi e ulteriori assunzioni, mentre sui tempi di raggiungimento degli obiettivi scenderebbe la consueta nebbia pluridecennale, non appena messa a libro paga tutta la "struttura" di "governance".
D'accordo sul tagliare i costi dello Stato. Purtroppo non sono d'accordo, da almeno 40 anni, quelli che volta in volta sono eletti a Palazzo Madama e a Montecitorio.
Quanto ai beni dello Stato, vendere quando l'mmobiliare è fermo, e quando perfino le banche sono a corto di liquidità, significa solo svendere, ammesso che si trovino compratori. Ciò conferma che il governo è composto da professori, mentre io sono un asino. Anche se - non ditelo in giro - sono convinto del contrario, dato che "raglio" con gli stessi toni di una cancelliera.
A costo di ripetermi, ricordo poi che il 90% delle coste è dato "in concessione" a stabilimenti balneari, marittimi, balere, discoteche, bar ecc., dove l'evasione fiscale è superiore all'80%, con incassi per lo Stato smisuratamente inferiori ad ogni ragionevole tariffa di mercato, per le superfici "concesse". Che sono da decenni oggetto di sostanziale appropriazione da parte dei concessionari, tutti multimilionari, anche se erano partiti solo con quattro ombrelloni usati.
Nessuno dei ministri dei governi succedutisi nei decenni ha mai fatto qualcosa di decente in merito.
L'unica certezza è che il 95% dei parlamentari uscenti si ricandiderà alle prossime politiche. Solo un 5% avrà nel frattempo lottizzato sistemazioni spesso più remunerative, per sè e per i propri adepti.
E' la politica! Quando la smetteremo di dire queste evidenti verità, che hanno il solo torto (torto?) di essere schedate come antipolitica?