papelo

Membro Junior
salve

ringrazio anticipatamente tutti coloro che mi aiuteranno a chiarire la mia situazione.

la domanda principale è: ho acquististato un immobile ante 1967, e al comune è presente una DIA di qualche anno fa che riporta esattamente la situazione attuale dell'immobile.
Recentemente ho richiesto un'altra DIA per una ristrutturazione interna correttamente rilzsciata dal comune, finito i lavori un mio vicino con un sorrisetto mi dice che buona parte del mio immobile è stato ampliato negli anni 70 abusivamente dai precedenti proprietari.
Sono andato al comune a chiedere informazioni sulla mi proprietà ma l'unico progetto che trovo è una la DIA del 1998 che riporta l'immobile con l'attuale ridistribuzione degli spazi, e anche nella DIA è riportato la dicitura Ante 67, il mio timore è che il comune abbia rilasciato progetti senza fare controlli ed oggi mi ritrovo la casa in parte abusiva. infatti reperendo un vecchi atto notarile parla di una casa colonica ante 67 ma con un vano in meno a quello attuale, anche da vecchie visure catastali fatte nel 1980 i sembra esserci stato questo aumento di volumetria.




quali rischi ci sono?
 

papelo

Membro Junior
Comprare un appartamento ante 1967 difforme

Salve,
ringrazio anticipatamente tutti coloro che mi aiuteranno a chiarire la mia situazione.

in pratica ho diversi dubbi su un immobile acquistato recentemente.
1) nell'atto notarile stipulato nel 2009 il notaio inserisce la dicitura ante 1967 su un immbole di tre vani e accessori.
2)le planimetrie presenti al comune (DIA 1995) e certificati catastali coincidono perfettamente.

Recentemente un viciono mi ha confidato che parte del mio immobile è stato ampliato nelgi anni 80 senza una regolare concessione edilizia e pertanto

abusivo.
Ho effettuato dei controli sia al comune che al catasto e in effetti qualcosa non quadra.
1) mappe catastali del 1975 riporta ad occhio una volumetria inferiore
2) un vecchi atto stipulato nel 1970 dai precedenti propretari fa riferimento ad una casa colonica di 2 vani e accessori ante 1967 un po diverso dal

mio atto che parla di 3 vani pu accessori ante 1967.
l'unica cosa che mi rassicura un po e che al comune non hanno una planimetria diversa dalla situazione attuale (almeno spero), ma ho diversi dubbi sulla

regolarità della mia casa.

Ps. l'unica pratica edilizia eseguita negli anni è una diA per una risistemazione interna degli spazi (sempre con la dicitura ante 1967) con la situazione attuale e

di progetto coincidenti in termini di volumetria.
 

adimecasa

Membro Storico
Professionista
Risposta x papelo se in comune hai trovato i documenti della dia 1980 e sono conformi ai locali che possiede, qualè il problema, il vicino può dire quello che vuole, se quello che hai trovato è conforme non preoccuparti ciao adimecasa;)
 

king

Nuovo Iscritto
In realtà, si poteva fare a meno della licenza eilizia solo per le edificazioni effettuate in zona agricola in data anteriore al 1° settembre 1967. Tutti gli altri immobili debbono essere muniti dei regolari titoli urbanistici. La dichiarazione :"trattasi di immobile edificato in data anteriore al 01/01/67" è una formuletta notarile che permette di effettuare i rogiti senza obbligo di citare i pertinenti permessi. Le prove certe (anche solamente catastali) che è stata aumentata la volumetria del fabbricato (dopo gli anni 1940 - 1945) comportano che si è in presenza di un abuso edilizio che andava sanato servendosi dei vari decreti urbanistici all'uopo varati. La mancata richiesta della sanatoria, purtroppo, comporta, se richiesto, la decadenza del titolo di proprietà.Quanto alla presenza di una pratica DIA, questa è stata esibita sicuramente accompagnata da una dichiarazione del precedente proprietario che asseverava la legittimità dell'esistente, dichiarazione resa sotto forma di atto notorio e quindi perseguibile per legge se dimostrata mendace.
 

totu paladini

Nuovo Iscritto
Nella DIA o attualmente nella SCIA i tecnici incaricati da te e precedentemente da chi hai comprato, per le opere interne, o lavori di manutenzione straordinaria, o anche solo per modifiche di distribuzione interna degli spazi (es. tramezzature, apertura o chiusura di porte interne), deve presentare un elaborato grafico con lo stato dei luoghi, come risulta fino a quel momento al catasto e il nuovo stato di progetto (oltre quant'altro prescritto nell'art. 16 del R.E.C.). Deve allegare una relazione tecnica con l'esatta descrizione delle opere da eseguirsi ecc. La Relazione di Asseveramento, poi, non la fa il proprietario, ma il tecnico. E sopratutto l'accertamento della proprietà immobiliare presso l'Agenzia del Territorio, prima e dopo l'esecuzione dei lavori, è fatta con regolare registrazione e con conseguenze penali. Ma sopratutto il Notaio fa esplicito riferimento nel Rogito alla licenza edilizia, anche in concessione successiva al 1967 o in sanatoria. A sua precauzione, avverte anche la parte venditrice delle conseguenze penali cui può andare incontro in caso di dichiarazioni mendaci. Vada anzitutto a rileggersi il suo rogito notarile, se riporta solo due stanze, veda se con la DIA non è stata suddivisa una delle due, senza creare aumento di volumetria, come le auguro di cuore. Sulla visura catastale viene riportata la superficie coperta. ciao. totu
 

papelo

Membro Junior
Ringrazio tutti per le risposte e i suggerimenti .
Vorrei fare alcune precisazioni su uletiori controlli che sto per fare.
1) nell'atto notarile del precedente atto del 1973 fa riferimento ad una casa colonica non riportato al catasto ma registrata contenporanemanete al rogito con scheda e protocollo del 1973: ho incaricato un tecnico di verificare e trovare questa scheda (potrebbe essere la chiave di volta)
2) Vorrei verificare le aerofotogrammetrie dal 1967 al 2000.
3) purtroppo già dai mappali catastali del 1980 risulta un immobile piu piccolo di quello attuale (manca una stanza)
Ho fatto un passaggio con il vecchio proprietario e mi ha confermato che nel 76 e stato ristrutturato con un regolare permesso di ristrutturazione che purtroppo non ho trovato al comune.
Quindi morale della favola il comune ha solo le planimetrie e le volumetrie attuale perche le dia concesse fanno riferimento ad un immobile costruito ante 67. mentre al catasto e precisamente dal mappale si evidenzia una parte mancante dell'immobile.
Il mio avvocato ha detto che se il comune non puo ricostruire esattemente la volumetria iniziale non puo affermare che parte dell'immobile sia abusivo.

Grazie
 

adimecasa

Membro Storico
Professionista
Risposta x papelo è come ti ho detto nella precedente risposta se è come dici stai tranquillo che tutto si risolve, un suggerimento farèi un controllo più approfondito in comune dove è stata depositata la domanda di ristrutturazione del 76, o presso il vecchio proprietario, se riesci ad avere dei documenti riferenti a quella data :daccordo:ciao adimecasa
 

papelo

Membro Junior
Risposta X adimecasa, questo è l'unica cosa a mio favore ma se il vicino fa una denuncia e al catasto qulacosa non quadra, anche le DIA concesse potrebbero essere in difetto.
per La DIA sono io che dichiaro.. e mi assumo le responsabilità.

Aggiunto dopo 12 minuti :

Infatti!! ho studiato la legge ante 01/01/67.
il problema è che al momento non si riesce a capire cosa era estaamente ante 1967 e cosa sian stato aggiunto dopo ...
Il comune non aveva nessuno progetto dell'immobile sino al 2000 quando il vecchio propietario presenta una DIA di ristrtutturazione interna. Stato dei luoghi---- immobile senza tramezzi; stato di progetto stesso volume ma con i tramezzi e qualche apertura di porte e finestre. questo è tutto quello che al momento possiede il comune.
Da un visura storica catastale sembra accatastato solo il 2000 dopo la DIA, mentre dai mappali vecchi (1970 e 1980)riportano già l'immobile ma piu piccolo (questo è il problema).
la mia idea è che il vecchio proprietario abbia approfittato del fatto che al momento del suo acquisto la casa era riportata nell'atto (casa colonica)ma non al catasto;e non al comune è stata ampliata senza concessione e dopo ha fatto un semplice DIA di manutenzione interna . comunicando anche sia al catasto che al comune.
 

adimecasa

Membro Storico
Professionista
Risposta x papelo il vicino con le schede che trova al catasto può utilizzarle se di carta mordida per altra cosa, quello che c'è in catasto che riceve tutto al contrario di tutto non fa fede, le uniche schede da dar credito sono quelle che risultano in comune, con quelle puoi variare quelle in catasto senza nessun problema ciao adimecasa:daccordo:
 

papelo

Membro Junior
La Ringrazio in anticipo per il Suo intervento.
Faremo questi controlli ulteriori all'agenzia del territorio. Purtroppo questa è una compertenza dei notai che dopvrebbero fare dei controlli invece di utilizzare i soliti trucchi per lavorare di meno.
Bastava confrontare i due attI notarili per capire che qualcosa non andava, purtoppo a me è sfuggito perchè ho inteso (nel vecchio Atto) 90 mQ distribuiti negli anni 60 in due grandi vani (parliamo di case rustiche non abitabili) mentre ne nuovo Atto parla di 3 vani e accessori tutti riportatti nella diA e regorlmente denunciata al catasto.

Aggiunto dopo 5 minuti :

infatti credo che il comune abbia smarrito la comunicazione fatta il 1973. la dicitura riportato nel vecchi atto è: ""detto fabbricato ora dichiarato nel N.C.e:U di ........... con scheda D n......... e registrato al ll'ute di il 1973 al n """
 

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