Buon giorno, volevo sottoporre una domanda, inerente a un'edera che si trova sul confine della mia casa. Vengo al dunque, visto che la discussione, ricca di insulti da parte della mia vicina, è successa oggi. L'edera in questione si estende per una lunghezza di una decina di metri sul confine dei nostri cortili, arrampicandosi sulla recinzione di rete metallica, fra l'altro rompendola e deformandola in alcuni punti, causa le dimensioni dei rami portanti. Recinzione fatta anni fa a mie spese. L'edera è nata spontaneamente e negli anni, la mia vicina, terreno in cui è nata, l'ha fatta correre appunto su tutta la lunghezza della recinzione. Ora era diventata enorme, invadendo parte del mio terreno, allungandosi in vari punti del mio cortile, impedendomi di fatto, in una parte di poter accedere comodamente al vano caldaia, e arrampicandosi sul muro della mia casa. Oggi mio marito ha provveduto a potarla <non estirparla>, levando esclusivamente tutto ciò che era nel mio terreno, scoprendo che dal lato suo non aveva fatto nessun ramo. A quel punto sono partiti gli insulti, che non avevo diritto di levare <ripeto di nuovo potata> che così lei perdeva la sua privaci e doveva vedere le nostre ****e . Le ho fatto presente che c'eravamo limitati a taglia ciò che era nel nostro terreno, e non la pianta stessa, e che non vedevo rami e foglie dalla sua parte e che quindi lei l'ha potata. La sua risposta è stata da me non cresce, e quindi mi levi la privaci. ecc ecc....Detto ciò premetto anche che l'edera è esattamente nata contro la rete, quindi non distante dalla rete e dal muretto di mia proprietà. Ho errato nel potarla, fra l'altro di mie spese portando i rami alla discarica? A parte tutti gli insulti, che potrebbero persino essere denunciati, la minaccia di non farmi più vedere da lei, e che era stanca di vedere le mie ****e. E' un mio diritto pretendere che una pianta messa a dimora da lei, non invada il mio terreno, e quindi poter potare ciò che è nella mia proprietà?