Nel mio condominio (una struttura elefantiaca: 175 appartamenti, 50 negozi) ci trasciniamo da anni una situazione di ingovernabilità che mette paura. Per fortuna la cosa non si ripercuote particolarmente sull'andamento economico dell'organismo (...c'è una fisiologica percentuale di morosità tollerabile e controllabile). A monte il motivo è la litigiosità (...oserei dire anche il diminuito sviluppo logico-cognitivo delle persone, ove la parola "buonsenso" è stata completamente smarrita), ma anche il fatto che in un clima non certo idilliaco, molto influisce la indifferenza e quindi l'allontanamento dei condomini per la vita del manufatto (meraviglioso, dei primi anni del 900, al centro di Roma, ma col suo secolo di vita sul groppone che si vede tutto!) , e quindi, quando va bene (cioè si arriva ai 335 millesimi per rendere valida l'Assemblea ma per non decidere), molto pesa la "logica della delega" a chi invece (...e vista l'ottusità direi "purtroppo") pensa di essere in grado di rappresentare le necessità delle persone. E quando i delegati si scannano tra loro, la frittata è fatta. In dieci anni si sono cambiati tre Amministratori, ed ora, a meno di un anno dall'ultima nomina, si vuol far fuori l'attuale gerente. Perché? Perché si fa del tutto per rendere a questi la vita difficile. Così facendo si creano maggiori problemi ogni volta che c'è il cambio di gooverno.
Io invece (...sono un condomino con una forza elettorale di poco inferiore al 5 per mille, quindi pressoché nulla) sostengo che questo tira e molla altro non ha fatto che distrarre l'attenzione dai veri problemi del Condominio. Qui è necessaria la redazione di un vero e proprio "libro bianco" del Condominio, ove si sviscerino tutte, sottolineo tutte, le criticità, dalle più banali alle più complesse (...tra l'altro abbiamo locali condominiali che potremmo far fruttare a tutto vantaggio delle finanze del Condominio medesimo): redigere cioè un vero e proprio progetto esecutivo (con tempi e costi precisi) che una volta approvato dall'Assemblea rappresenti il fil rouge della gestione da parte dell'Amministratore.
Ed allora mi chiedo: ma è prevista una figura terza, esperta e retribuita, cui affidare per tre mesi questo compito, che si muova senza le forche caudine degli esagitati (...e ripeto, un po' ottusi) condomini?
Non intendo il Commissario Straordinario nominato dal Tribunale, dopo aver portato i libri contabili perché sull'orlo del fallimento: no, parlo di un Commissario Straordinario che abbia un ruolo politico super partes.
La mia idea è utopia? sciocchezza? madornale fraintendimento giuridico?
Grazie a chi vorrà rispondermi.
Augusto
Io invece (...sono un condomino con una forza elettorale di poco inferiore al 5 per mille, quindi pressoché nulla) sostengo che questo tira e molla altro non ha fatto che distrarre l'attenzione dai veri problemi del Condominio. Qui è necessaria la redazione di un vero e proprio "libro bianco" del Condominio, ove si sviscerino tutte, sottolineo tutte, le criticità, dalle più banali alle più complesse (...tra l'altro abbiamo locali condominiali che potremmo far fruttare a tutto vantaggio delle finanze del Condominio medesimo): redigere cioè un vero e proprio progetto esecutivo (con tempi e costi precisi) che una volta approvato dall'Assemblea rappresenti il fil rouge della gestione da parte dell'Amministratore.
Ed allora mi chiedo: ma è prevista una figura terza, esperta e retribuita, cui affidare per tre mesi questo compito, che si muova senza le forche caudine degli esagitati (...e ripeto, un po' ottusi) condomini?
Non intendo il Commissario Straordinario nominato dal Tribunale, dopo aver portato i libri contabili perché sull'orlo del fallimento: no, parlo di un Commissario Straordinario che abbia un ruolo politico super partes.
La mia idea è utopia? sciocchezza? madornale fraintendimento giuridico?
Grazie a chi vorrà rispondermi.
Augusto