Un saluto a tutti i partecipanti, premetto che tempo addietro avevo già aperto una discussione riguardante la materia ma i pareri erano molto discordi.
Riassumo brevemente i fatti:
nel 2014 a causa del maltempo il tetto di una palazzina di due piani, di cui sono l'unico proprietario, riportò danni al manto di copertura e all'impermeabilizzazione. Il tecnico da me incaricato richiedeva in comune il titolo abilitativo per manutenzione ordinaria visto che non vi era nessuna modifica da fare sia nelle pendenze delle falde che nei materiali.
Da informazioni acquisite risultava che per la manutenzione ordinaria delle parti comuni, ed il tetto lo è senz'altro, il soggetto che ha titolo per la richiesta della detrazione è il condominio. Era necessaria, quindi, l'istituzione del condominio con codice fiscale, una delibera condominiale per i lavori da eseguire, il titolo abilitativo ed il pagamento delle fatture tramite bonifico parlante.
A me sembrava assurdo che l'unico proprietario di tutto l'immobile dovesse istituire il condominio, farsi assegnare il codice fiscale e magari nominare un amministratore, anche perchè in caso di assemblea condominiale che faccio, me la faccio da solo? Rimanendo nel dubbio ho comunque pagato le fatture tramite bonifico parlante, ripromettendomi di approfondire la questione magari tramite un interpello all'Agenzia delle Entrate.
Riprendendo le ricerche sul mio caso, ho trovato la circolare del 11/05/1998 n. 121 che allego dove si specifica che per "parte comune" deve intendersi come parte comune a più unità immobiliari e non a più comunisti possessori. Questo è quanto riportato a pag. 4 al punto 2.6 del pdf allegato e quindi l'unico proprietario dell'intero immobile ha diritto alla detrazione per le spese relative agli interventi sulle parti comuni dell'immobile.
L'agenzia delle entrate ha ribadito che il concetto di "parti comuni" non richiede l'esistenza di una pluralità di proprietari ma presuppone la presenza di due o più unità immobiliari autonome con propria rendita.
Risoluzione N. 167/E, Ristrutturazioni edilizie, il concetto di parti comuni presuppone l'esistenza di almeno due unità abitative - WikiJus
A questo punto mi chiedo:
Sono l'unico proprietario? Si
Gli appartamenti sono due? Si
Il tetto è una parte comune delle due unità immobiliari? Si
Quindi dovrei avere diritto alla detrazione del 50% ma non ho idea di come compilare il quadro RP sez. III A e sez. III B ed inoltre i lavori sono stati eseguiti a cavallo del 2014/2015 quindi ho due fatture con data 2014 e due fatture con data 2015.
Facendo affidamento sugli esperti del forum e sperando di essere stato chiaro nell'esposizione chiedo:
Posso effettivamente portare in detrazione il 50% della spesa sostenuta?
In caso affermativo come compilare i quadri nel modello RP?
Porto in detrazione le due fatture pagate nel 2014 e l'anno prossimo le altre due pagate nel 2015?
Sono sicuro che molti proprietari si trovano nelle mie stesse condizioni e sarebbe utile, quindi, venirne a capo.
Saluti.
Riassumo brevemente i fatti:
nel 2014 a causa del maltempo il tetto di una palazzina di due piani, di cui sono l'unico proprietario, riportò danni al manto di copertura e all'impermeabilizzazione. Il tecnico da me incaricato richiedeva in comune il titolo abilitativo per manutenzione ordinaria visto che non vi era nessuna modifica da fare sia nelle pendenze delle falde che nei materiali.
Da informazioni acquisite risultava che per la manutenzione ordinaria delle parti comuni, ed il tetto lo è senz'altro, il soggetto che ha titolo per la richiesta della detrazione è il condominio. Era necessaria, quindi, l'istituzione del condominio con codice fiscale, una delibera condominiale per i lavori da eseguire, il titolo abilitativo ed il pagamento delle fatture tramite bonifico parlante.
A me sembrava assurdo che l'unico proprietario di tutto l'immobile dovesse istituire il condominio, farsi assegnare il codice fiscale e magari nominare un amministratore, anche perchè in caso di assemblea condominiale che faccio, me la faccio da solo? Rimanendo nel dubbio ho comunque pagato le fatture tramite bonifico parlante, ripromettendomi di approfondire la questione magari tramite un interpello all'Agenzia delle Entrate.
Riprendendo le ricerche sul mio caso, ho trovato la circolare del 11/05/1998 n. 121 che allego dove si specifica che per "parte comune" deve intendersi come parte comune a più unità immobiliari e non a più comunisti possessori. Questo è quanto riportato a pag. 4 al punto 2.6 del pdf allegato e quindi l'unico proprietario dell'intero immobile ha diritto alla detrazione per le spese relative agli interventi sulle parti comuni dell'immobile.
L'agenzia delle entrate ha ribadito che il concetto di "parti comuni" non richiede l'esistenza di una pluralità di proprietari ma presuppone la presenza di due o più unità immobiliari autonome con propria rendita.
Risoluzione N. 167/E, Ristrutturazioni edilizie, il concetto di parti comuni presuppone l'esistenza di almeno due unità abitative - WikiJus
A questo punto mi chiedo:
Sono l'unico proprietario? Si
Gli appartamenti sono due? Si
Il tetto è una parte comune delle due unità immobiliari? Si
Quindi dovrei avere diritto alla detrazione del 50% ma non ho idea di come compilare il quadro RP sez. III A e sez. III B ed inoltre i lavori sono stati eseguiti a cavallo del 2014/2015 quindi ho due fatture con data 2014 e due fatture con data 2015.
Facendo affidamento sugli esperti del forum e sperando di essere stato chiaro nell'esposizione chiedo:
Posso effettivamente portare in detrazione il 50% della spesa sostenuta?
In caso affermativo come compilare i quadri nel modello RP?
Porto in detrazione le due fatture pagate nel 2014 e l'anno prossimo le altre due pagate nel 2015?
Sono sicuro che molti proprietari si trovano nelle mie stesse condizioni e sarebbe utile, quindi, venirne a capo.
Saluti.
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