dici bene ma di ragione all'atto pratico ne hai poca. Sai perché? Certe volte, soprattutto se non hai bisogno del mutuo, l'acquirente si presenta dal notaio il giorno concordato per il rogito. Li il notaio gli legge quello che ha scritto sul rogito, e se permetti una cosa è leggere di persona, un'altra cosa è sentire e capire l'importanza di certe affermazioni: dopo cinque minuti di ascolto la attenzione va a farsi benedire. E poi voglio vedere se il tecnico, che l'acquirente si porta appresso, a un certo punto interrompe la lettura dicendo: " scusi ma lei cita genericamente l' atto d'obbligo n. del ...., ma cosa dice questo atto che ha sottoscritto il costruttore? che rilevanza ha nei confronti della unità immobiliare che la mia cliente sta acquistando ?si può avere per leggerlo?" Tu pensi che il venditore dica: "Pronti, eccolo qua! Sapevo che me lo avreste chiesto." Purtroppo nella realtà le cose non vanno così, secondo me il notaio si arrabbia, e non poco, anche se è stato scelto dall'acquirente, figurati se poi l'ha imposto il venditore.
Francamente io sono del parere che deve essere il venditore, o meglio l'agente immobiliare, che deve presentare tutte le cose basilari: la conformità urbanistica e catastale dell'immobile oggetto di vendita. Come fa l'acquirente ad avere la copia della concessione edilizia? chi gli da gli identificativi per fare la ricerca? Per avere non solo il foglio della concessione, dove non si vede nulla, ma anche il progetto, originario o quello condonato.
Non lo so, forse nei comuni che tu frequenti per trovare certe cose ci impieghi mezza giornata, ma ti posso assicurare che a Roma è un grosso problema. Dopo aver fatto la domanda on line completa degli identificativi della licenza, ti lasciano in attesa per comunicarti che i documenti che cerchi sono stati trovati e che puoi prenotare il giorno della visita. Apri il calendario e se va bene trovi la disponibilità' dopo 30/40 giorni: prima del Covid andavi a 4-6 mesi. E nel frattempo il rogito langue....