Buongiorno a tutti, qualcuno può aiutarmi a chiarirmi le idee in merito a questa situazione ( Gli importi sono solo a titolo semplificativo).
A e B unici eredi legittimi di "C".
"C " a un patrimonio rimanente in denaro alla morte di € 5 sul conto.
Quando in vita "C " aveva dato ad A e B € 150 in denaro tramite bonifici (50% a testa ma senza donazione fatta davanti a notaio). €75 di questi € 150 dati con causale "prestito infruttifero" ma in assenza di condizione di restituzione mentre gli altri €75 sempre con bonifici ma senza causale "prestito ".quindi in totale, alla morte di "C", tra rimanente e dato in vita sotto le forme di cui sopra.. €155.
Alla morte di "C" un parente "D" (né legittimo né legatario) pubblica un testamento di "C" (fatto prima del passaggio di denaro di cui sopra)dove "C" lascia a "D" la quota disponibile e impugna i €150 sostenendo che non possono essere considerate donazioni in quanto non fatte davanti a notaio e inoltre che il prestito deve tornare nel calcolo della massa ereditaria. In sintesi "D" chiede 1/3 dei €155 ossia poco più di € 50. La mi domande è molto semplice... Se "C" volesse essere sicuro che alla sua morte i €150 dati ad A e B non possano essere contestati da "D" , potrebbe "C" fare un testamento più recente di quello presentato da "D"scrivendo genericamente che lascia tutti i suoi " beni mobili ed immobili" ad "A" e "B" oppure che lascia la quota disponibile a A e B? Un testamento così fatto in caso "D" conestasse i bonifici fatti in vita da "C" sarebbe imputabile all intero patrimonio di €155 (soldi dati in vita + rimanenti alla morte) oppure solo sui restanti €5 rimasti dopo la morte di "C"? Di fatto l intento di "C" sarebbe garantire , tramite testamento, che quella parte di soldi della disponibile che potrebbe essere contestata da "D" (€ 50 circa) restino ad A e B insieme ai restanti € 105.
In ultimissima, il famoso prestito infruttifero di € 75 senza condizioni torna nel calcolo della massa ereditaria di "C" alla sua morte o viene considerata come una donazione indiretta? Ho cercato di semplificare il più possibile Spero di essere stata chiara
A e B unici eredi legittimi di "C".
"C " a un patrimonio rimanente in denaro alla morte di € 5 sul conto.
Quando in vita "C " aveva dato ad A e B € 150 in denaro tramite bonifici (50% a testa ma senza donazione fatta davanti a notaio). €75 di questi € 150 dati con causale "prestito infruttifero" ma in assenza di condizione di restituzione mentre gli altri €75 sempre con bonifici ma senza causale "prestito ".quindi in totale, alla morte di "C", tra rimanente e dato in vita sotto le forme di cui sopra.. €155.
Alla morte di "C" un parente "D" (né legittimo né legatario) pubblica un testamento di "C" (fatto prima del passaggio di denaro di cui sopra)dove "C" lascia a "D" la quota disponibile e impugna i €150 sostenendo che non possono essere considerate donazioni in quanto non fatte davanti a notaio e inoltre che il prestito deve tornare nel calcolo della massa ereditaria. In sintesi "D" chiede 1/3 dei €155 ossia poco più di € 50. La mi domande è molto semplice... Se "C" volesse essere sicuro che alla sua morte i €150 dati ad A e B non possano essere contestati da "D" , potrebbe "C" fare un testamento più recente di quello presentato da "D"scrivendo genericamente che lascia tutti i suoi " beni mobili ed immobili" ad "A" e "B" oppure che lascia la quota disponibile a A e B? Un testamento così fatto in caso "D" conestasse i bonifici fatti in vita da "C" sarebbe imputabile all intero patrimonio di €155 (soldi dati in vita + rimanenti alla morte) oppure solo sui restanti €5 rimasti dopo la morte di "C"? Di fatto l intento di "C" sarebbe garantire , tramite testamento, che quella parte di soldi della disponibile che potrebbe essere contestata da "D" (€ 50 circa) restino ad A e B insieme ai restanti € 105.
In ultimissima, il famoso prestito infruttifero di € 75 senza condizioni torna nel calcolo della massa ereditaria di "C" alla sua morte o viene considerata come una donazione indiretta? Ho cercato di semplificare il più possibile Spero di essere stata chiara