brokenhearth
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Buongiorno. E’ il mio primo post e spero che in tanti possano venirmi in aiuto, dispensandomi dei consigli.
Il mio problema e’ il classico capitato a chissa’ quanti. Due genitori novantenni, autosufficienti benche’ con gli acciacchi dell’eta’ che vivono in un paesino precollinare, pressoche’ nella globalita’ ad edilizia residenziale. Abitano in una villa costituita di 2 appartamenti + 1 mansarda, 1000 mq di giardino e due garages . La loro proprieta’ consiste nell’appartamento al pian terreno ed uno dei garages. Il terreno nell’atto di acquisto non era suddiviso’. La rimanenza e’ di proprieta’ di mia sorella e di suo marito, che abitano al piano superiore. Per tre anni ho resistito alle pressioni di mia sorella che voleva arrivare al dunque, giustificandosi con il volere dei nostri genitori, che a suo dire volevano sistemare la questione eredita’ prima della loro dipartita. Invece da parte loro per tre anni non ho mai ravvisato questa precisa volonta’, se non con quei “se…” e quei “ma…” carichi di dubbi e perplessita’, tipici di chi si sente indifeso pensando che la figlia risiede di fianco a loro. Per tre anni anche in presenza dei miei genitori ho sempre rifiutato sostenendo che non mi andava di vederli abitare in una proprieta’ non piu’ loro. All’inizio di quest’ anno su pressioni sempre piu’ insistenti di mia sorella, vedendo i miei genitori sempre piu’ intimiditi, ho accettato su proposta di mia sorella, di andare da un professionista conosciuto da tutti noi per chiedere una valutazione senza impegno dell’immobile comprese le pertinenze suddette. Dopo un mese il professionista ha dato la sua valutazione di 235.000 €. Mia sorella e’ sobbalzata, ed ha comincaiato a farneticare …dicendo che il valore al massimo era di 135.000 € etc…., vedendo mio padre scuotere la testa, l'ho zittita dicendole che questa era solo un parere non vincolante voluto da lei e che in ogni caso il mio convincimento non era cambiato e non ero d’accordo a fare nulla. A marzo mi reco dai miei genitori come tutti i fine settimana e noto mio padre imbarazzatissimo. Sono preoccupato e chiedo se qualcosa non va. Mio padre si alza e mi consegna un assegno di 71000 €. Chiedo spiegazioni e lui mi dice che hanno ceduto l’appartamento a nostra sorella e quell’assegno rappresenta il mio spettante per la cessione’. Rifiuto di prendere l’assegno e li ringrazio per il tradimento che mi hanno fatto senza avvertirmi prima. Ho chiaramente rotto i ponti con mia sorella, che da allora non saluto piu’, non so con quale formula sia avvenuta la cessione. Le uniche cose che ho saputo dai miei e’ che il Notaio (che a tutt’oggi ignoro chi sia) e’ venuto a casa loro a far firmare l’atto di cessione. Non so se c’erano testimoni, se e’ stato fatto presente che esistevo anch’io come legittimo erede. Ho chiesto ai miei genitori di farsi consegnare da mia sorella l’atto di cessione, ma non me l’hanno mai consegnata, almeno per vedere se ed in quale misura sono stati tutelati. Mi risulta che mia sorella avrebbe dovuto versare un assegno sul CC di mio padre, ma risulta un unico movimento cioe’ l’assegno che mio padre mi ha fatto e che mi sono poi deciso ad accettare a maggio, per evitare che in caso di morte dei genitori avrei dovuto dividere con mia sorella. Insomma un tradimento in piena regola, che a parte l’insorgenza di patologie cliniche legate all’artrite reumatoide di cui soffro che si sono acuite subito dopo per lo stress subito, mi hanno lasciato in uno stato depressivo per la delusione subita. E’ stata una ferita che non si rimarginera’ piu’. Sono certo che i miei genitori sono stati circuiti, ma andare a fondo con le domande significa far loro del male e per l’amore ed il rispetto profondo che nutro ho sempre usato il basso profilo. chiedo a questa community cosa potrei fare?
Il mio problema e’ il classico capitato a chissa’ quanti. Due genitori novantenni, autosufficienti benche’ con gli acciacchi dell’eta’ che vivono in un paesino precollinare, pressoche’ nella globalita’ ad edilizia residenziale. Abitano in una villa costituita di 2 appartamenti + 1 mansarda, 1000 mq di giardino e due garages . La loro proprieta’ consiste nell’appartamento al pian terreno ed uno dei garages. Il terreno nell’atto di acquisto non era suddiviso’. La rimanenza e’ di proprieta’ di mia sorella e di suo marito, che abitano al piano superiore. Per tre anni ho resistito alle pressioni di mia sorella che voleva arrivare al dunque, giustificandosi con il volere dei nostri genitori, che a suo dire volevano sistemare la questione eredita’ prima della loro dipartita. Invece da parte loro per tre anni non ho mai ravvisato questa precisa volonta’, se non con quei “se…” e quei “ma…” carichi di dubbi e perplessita’, tipici di chi si sente indifeso pensando che la figlia risiede di fianco a loro. Per tre anni anche in presenza dei miei genitori ho sempre rifiutato sostenendo che non mi andava di vederli abitare in una proprieta’ non piu’ loro. All’inizio di quest’ anno su pressioni sempre piu’ insistenti di mia sorella, vedendo i miei genitori sempre piu’ intimiditi, ho accettato su proposta di mia sorella, di andare da un professionista conosciuto da tutti noi per chiedere una valutazione senza impegno dell’immobile comprese le pertinenze suddette. Dopo un mese il professionista ha dato la sua valutazione di 235.000 €. Mia sorella e’ sobbalzata, ed ha comincaiato a farneticare …dicendo che il valore al massimo era di 135.000 € etc…., vedendo mio padre scuotere la testa, l'ho zittita dicendole che questa era solo un parere non vincolante voluto da lei e che in ogni caso il mio convincimento non era cambiato e non ero d’accordo a fare nulla. A marzo mi reco dai miei genitori come tutti i fine settimana e noto mio padre imbarazzatissimo. Sono preoccupato e chiedo se qualcosa non va. Mio padre si alza e mi consegna un assegno di 71000 €. Chiedo spiegazioni e lui mi dice che hanno ceduto l’appartamento a nostra sorella e quell’assegno rappresenta il mio spettante per la cessione’. Rifiuto di prendere l’assegno e li ringrazio per il tradimento che mi hanno fatto senza avvertirmi prima. Ho chiaramente rotto i ponti con mia sorella, che da allora non saluto piu’, non so con quale formula sia avvenuta la cessione. Le uniche cose che ho saputo dai miei e’ che il Notaio (che a tutt’oggi ignoro chi sia) e’ venuto a casa loro a far firmare l’atto di cessione. Non so se c’erano testimoni, se e’ stato fatto presente che esistevo anch’io come legittimo erede. Ho chiesto ai miei genitori di farsi consegnare da mia sorella l’atto di cessione, ma non me l’hanno mai consegnata, almeno per vedere se ed in quale misura sono stati tutelati. Mi risulta che mia sorella avrebbe dovuto versare un assegno sul CC di mio padre, ma risulta un unico movimento cioe’ l’assegno che mio padre mi ha fatto e che mi sono poi deciso ad accettare a maggio, per evitare che in caso di morte dei genitori avrei dovuto dividere con mia sorella. Insomma un tradimento in piena regola, che a parte l’insorgenza di patologie cliniche legate all’artrite reumatoide di cui soffro che si sono acuite subito dopo per lo stress subito, mi hanno lasciato in uno stato depressivo per la delusione subita. E’ stata una ferita che non si rimarginera’ piu’. Sono certo che i miei genitori sono stati circuiti, ma andare a fondo con le domande significa far loro del male e per l’amore ed il rispetto profondo che nutro ho sempre usato il basso profilo. chiedo a questa community cosa potrei fare?