mxk

Nuovo Iscritto
Buongiorno.
Sono proprietario insieme a mio fratello di un appartamento: 8/9 sono miei e 1/9 è di mio fratello.
Vorrei "ritirare" la piccola porzione di mio fratello e vendere l'immobile.
Per evitare di pagare tasse io e mio fratello pensavamo ad un accordo economico tra di noi e di agire con un atto di donazione.

Il mio notaio dice che la donazione potrebbe crearmi problemi perchè eventuali clienti interessati all'appartamento potrebbero essere disincentivati all'acquisto. Questo perchè alla morte di mio fratello (che ora è celibe, ha 20 anni, senza prole) i suoi figli potrebbero rivalersi sugli acquirenti dell'appartamento dimostrando che tale donazione li avrebbe danneggiati.

A me sembra una grande cavolata, voi cosa ne pensate? :shock::shock:

NB: Il valore commerciale diqusto bilocale è di circa €70'000.

ciao e grazie

Aggiunto dopo 1 :

NB2. sono diffidente perchè il notaio in questione ha già dimostrato più volte di essere un pirla...
 

Adriano Giacomelli

Membro dello Staff
Proprietario Casa
Quello che dice il Notaio è ovviamente giusto. Pensa che una banca non eroga, facilmente, un mutuo su un immobile che abbia nella sua storia di proprietà, una donazione. Perchè? Perchè le donazioni sono mal regolamentate e facilmente impugnabili rendendo, di fatto, un bene "rifugio" come una casa, un centro di contenziosi.
Se tu hai un buon rapporto con tuo fratello, firmate un accordo scritto tra "gentiluomini" in cui identificate l'importo con cui intendi liquidarlo e quindi, quando addiverrai alla vendita, presenzierà anche lui nella firma dell'atto di vendita.
 

mtr

Membro Attivo
Non essendo avvocato non mi addentro nei pareri esposti.
Quale Tecnico, ho assistito dei clienti -per la mia parte ovviamente- i quali erano in simile situazione. Hanno risolto con un atto di aquiescenza, firmato da uno dei soggetti che aveva ricevuto una parte del bene in donazione, appunto.
 

mtr

Membro Attivo
grazie a tutti per le risposte.

mtr scusa, non ho capito bene cosa è successo.:confuso:

Quattro fratelli.
Uno di questi riceve la propria quota di proprietà dal genitore, per poterla contestualmente vendere al secondo, il quale riceve anche lui la propria quota dal genitore.
Successivamente il terzo figlio riceve anche lui la propria quota e infine il quarto.
Quindi 3 fratelli comproprietari -con quote differenti- del bene, e uno infine completamente estraneo.
Quest'ultimo ha firmato una dichiarazione di acquiescenza così da eliminare ogni e qualsivoglia ipotetica futura pretesa da parte sua o dei suoi discendenti.
Spero di avere chiarito.
 

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