romettor

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Grazie mille ma qui non siamo in penale dove c'è la stretta legalità. Il discorso è quindi più complesso e per questo non accessibile a tutti. comunque vai a leggere gli articoli da 1414 a 1424 c.c. e soprattutto umilitas.
 

Franci63

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Allora, la donazione indiretta è un classico caso di simulazione: voglio fare una donazione ma non voglio toccare questo nome.
La vendita per dissimulare una donazione avviene se ti vendo il bene x, ma poi facciamo un patto in cui concordiamo che non mi dovrai dare i soldi.

Nel caso in esame invece la vendita non dissimula una donazione, perché i soldi verrebbero versati regolarmente al venditore.
C'è una donazione di soldi, ed eventualmente i futuri eredi legittimari del donante potranno questionare per motivi di eredità , non certo per rendere nulla la vendita, che non è simulata.
 

romettor

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Certamente la vendita sarà formalmente salva ma poi ci saranno azione per lesione di legittima e lite a non finire cosa che sarebbe opportuno evitare.
 

Franci63

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Evitare le liti per me è un dogma, sono d'accordo.
Ma non si può dire che la donazione indiretta è un caso di simulazione.
 

romettor

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Direi che sostanzialmente lo è: voglio far una donazione ma non voglio che figuri come tale per vari motivi. A questo punto dono una cifra con cui un soggetto compra una casa o faccio una finta vendita. Mi pare simulazione, voglio in effetti una cosa ma la raggiungo non con il contratto specifico bensì attraverso un altro atto, tutto qui.
 

Franci63

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A questo punto dono una cifra con cui un soggetto compra una casa o faccio una finta vendita.
Sono due cose diverse.
Nel primo caso dono una somma ,non una casa, per evitare lecitamente i problemi di rivendita di immobili donati
Nel secondo caso , la finta vendita (senza corrispettivo ) è una simulazione, sanzionabile con la nullità
 

romettor

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... comunque dopo aver parecchio insegnato mi fa piacere ricevere lezioni da chi sa meglio e più di me ricordando che comunque è difficile esser modesto quando si è il migliore. Scherzi a parte ti consiglio veramente di rivedersi i principi del diritto poichè qui si è di fronte ad una situazione in cui con manto legale si vuol nascondere l'intenzione sottesa di danneggiare un coerede a favore di un altro ledendo quindi una par condicio che solo il de cuius può azionare mediante testamento azionando la disponibile. In pratica il padre dovrebbe coprire la differenza assegnando la disponibile all'ultimo nato e questo chiaramente scatenerà conseguenze. Tutto qui e parlo con cognizione di causa e non onoris causa. Se vuoi poi a latere dimmi i tuoi di titoli e possiamo confrontarci.
 

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