quello che non ho capito è perché insisti a voler mettere il domicilio in un C2 che poi di fatto per te è un locale casa/bottega. Anche se ottieni il domicilio all'indirizzo del C2 sarà quasi impossibile che ti venga concessa la residenza perché un C2 non è un A2. Prima devi ottenere la dichiarazione di "senza fissa dimora".
Il concetto di residenza e domicilio sono specificati nel codice civile all’art. 43, in cui si dice che la residenza è il luogo in cui la persona ha la sua “dimora abituale” e il domicilio è invece il “luogo in cui ha stabilito la sede principale dei suoi affari e interessi”. Questi luoghi possono coincidere o possono essere differenti. Il caso tipico è quando si ha una causa, a margine della istanza, l'avvocato fa firmare al proprio assistito una dichiarazione con la quale l'assistito dichiara di eleggere domicilio presso l'indirizzo dello studio dell'avvocato, in modo tale che tutte le comunicazioni inerenti la causa, sia da parte del Tribunale e sia dai legali della controparte, vengano spedite a tale indirizzo. Se una persona ha 3 cause ed è assistito da 3 avvocati differenti, perché gli argomenti di causa richiedono avvocati specializzati, questa persona fisserà 3 domicili differenti, ma sarà sempre civilisticamente residente nel luogo registrato dal Comune. Non è possibile avere contemporaneamente 3 residenze .
Il domicilio fiscale è sempre definito dall’ articolo 43 del codice civile che afferma essere il luogo in cui la persona ha stabilito la sede principale dei suoi affari ed interessi personali e patrimoniali e prescinde dalla reale presenza fisica del soggetto in quel determinato luogo. Per esempio un soggetto che pur avendo trasferito la propria sede di lavoro fuori dall’ Italia mantiene in Italia i propri legami familiari o il centro dei propri interessi patrimoniali e sociali.
Residenza fiscale di una persona fisica: sono Residenti Fiscali tutte le persone che risultano CIVILISTIVAMENTE RESIDENTI in Italia indipendente dal luogo, anche estero, dove queste persone producano reddito. Per essere considerati residenti in Italia occorre che la persona soggiorni per oltre 183 giorni nell'anno solare a cui si riferisce il periodo d'imposta. Inoltre occorre una di queste tre situazioni:
- sia iscritto nell’anagrafe della popolazione dello Stato
- abbia nel territorio dello Stato il domicilio inteso in senso civilistico
- abbia nel territorio dello Stato la residenza intesa in senso civilistico.