Vogliamo cominciare con qualche pillola?Ok,caro amico.
Tra le edizioni in mio possesso ne ho qui una molto ben recensita.Parlo dell'Inferno.
"Nel mezzo del cammin di nostra vita mi ritrovai in una selva oscura che la diritta via era smarrita".
L'inizio del poema in forma semplice e piana è una indicazione di tempo.Dante qui indica una data precisa cioè i suoi trentacinque anni,il punto medio della durata della vita.L'idea della vita come cammino riempie questo primo verso.
Con l'aggettivo nostra il singolo personaggio Dante accomuna a sè tutta l'umanità.
Il mi ritrovai è il prender coscienza di trovarsi donde lo sgomento e la paura.
La selva oscura è l'immagine comprensibile del male e dell'errore,è oscura perchè non vi splende il sole segno del bene e di Dio.
Per il "che" diverse le interpretazioni;personalmente lo tradurrei con un poichè.
La "diritta via" è quella della virtù.
In quel "era smarrita" c'è una vera finezza:la via è smarrita,ma non perduta perchè puoi ancora ritrovarla.
Vogliamo continuare?
Gatta