Dimaraz

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Infatti. È quindi una mediazione - che può essere anche unilaterale atipica (*) - disciplinata dagli artt. 1754 e segg. c.c.


Leggi bene il caso specifico perchè ci sono 2 aspetti che tu mischi (non da solo):

1)-Il de cuius ha firmato un contratto di mandato ad una agenzia immobiliare e null'altro è stato concluso= non si citano presentazioni di acquirenti ne di proposte di acquisto e tantomeno di preliminari firmati.
Tale "contratto" decade e nulla può essere preteso dall'agenzia per l'estinzione anticipata dello stesso.

2)
-Gli eredi non hanno alcun vincolo di mandato con l'agenzia.
Per mero "esercizio stilistico"...se per pura ipotesi vi fosse un acquirente, a suo tempo presentato al de cujus dall'agenzia, che conclude un contratto (basta il preliminare) con gli eredi senza alcun intervento materiale nel presentare le parti da parte dell'agente ...allora non vi è alcun obbligo di "provvigione" per la parte venditrice perchè appunto non sarà in grado di "riconoscere tale intervento"

La cosa muta radicalmente se lagente provvede quantomeno a "presentare" il proponente acquirente.

Come detto la questione è ben diversa per chi sia stato anche solo potenzialmente parte acquirente perchè non potrebbe smentire che l'eventuale conclusione della compravendita non abbia tratto origine dall'intervento dell'agente.

Dirò di più...se fra la scadenza del contratto di agenzia e un eventuale successivo atto stipulato fra venditore e compratore:fosse decorso un congruo periodo di tempo...
la mediazione non è più dovuta.
 

Nemesis

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Il de cuius ha firmato un contratto di mandato...
Ha firmato un incarico per procurare una vendita.
perchè ci sono 2 aspetti che tu mischi
Io non mischio nulla. Ho solo obiettato che l'incarico a vendere è un mediazione e non un mandato.
Il mandatario ha infatti l'obbligo di eseguire l'incarico ricevuto e ha diritto a ricevere il compenso pattuito indipendentemente dal risultato raggiunto. Il mediatore ha la mera facoltà di attivarsi per mettere in relazione le parti e ha diritto alla provvigione solo se provoca la conclusione dell'affare.
Mediazione negoziale atipica, fondata su un contratto a prestazioni corrispettive, con riguardo anche a una soltanto delle parti interessate (cosiddetta mediazione unilaterale). Tale ipotesi ricorre nel caso in cui una parte, volendo concludere un affare, incarichi altri di svolgere un'attività intesa alla ricerca di un persona interessata alla conclusione del medesimo affare a determinate, prestabilite condizioni.
E per l'esercizio dell'attività di agente immobiliare è richiesta l'iscrizione nel ruolo degli agenti di affari in mediazione, ex art. 2 della legge n. 39/1989.
 
Ultima modifica:

Nemesis

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E convieni che tale contratto si è estinto per la morte di una delle parti?
Questo è un altro discorso. Neppure lontanamente esaminato da me finora, visto che mi ero limitato a determinare la natura giuridica dell'atto in discussione.
Per rispondere, bisogna far riferimento alla parte del codice che disciplina i contratti in generale. Nè al Capo IX del Titolo III del Libro IV, relativo al mandato, né al Capo XI del Titolo III del Libro IV, relativo alla mediazione.
Io guarderei agli artt. 1328 e 1329 c.c.
 

Dimaraz

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Questo è un altro discorso. Neppure lontanamente esaminato da me finora, visto che mi ero limitato a determinare la natura giuridica dell'atto in discussione.

Ma questo è il quesito posto da @Domenicofil e su cui ho contestato le risposte precedenti.
Senza contare che bisognerebbe leggere l'integrale di quel contratto per capire che tipo di accordo avessero fissato.

Per il resto continuo a pensare che ci sia un fraintendimento su quanto ho aggiunto (magari perché usiamo termini diversi sul medesimo concetto).

Mai ho negato il diritto alla provvigione per la "mediazione" (sia definito un agente immobiliare o un mediatore)... ma nella norma (art.1754 ) si precisa l'indipendenza del "mediatore" da qualsivoglia rapporto con le 2 parti...e il "contratto" firmato dal fratello non può essere un vincolo "in mediazione" eterno ne tantomeno diventare ereditario.

E valendo tale assunto, ammesso e non concesso l'agente avesse trovato un acquirente e messo in contatto le 2 parti, non potrà pretendere alcun compenso dalla parte venditrice perché non è più la stessa...salvo ripeta con i nuovi proprietari l'iter di presentare il cliente.

E ciò vale anche se la parte venditrice fosse la stessa identica persona ma fosse decorso svariato tempo dalla sua azione...come stabilito da recente sentenza.
Corte di Cassazione n. 1120 del 22 gennaio 2015
 

Dimaraz

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Quanto alla massima della sentenza citata

Sentenza Corte di cassazione n. 24950 del 2016: La circostanza che colui il quale si assuma mediatore non si sia interposto autonomamente tra le parti, ma abbia ricevuto da una sola di esse l'incarico di reperire un contraente per un determinato affare, non muta la natura mediatoria dell'attività svolta ove riconosciuta od oggettivamente riconoscibile come tale dall'altra parte. [...]
dovresti conoscere la cronistoria.

Era preceduta da sentenza n.16382/09 che recita:

il conferimento dell’incarico ad un mediatore professionale di reperire un acquirente o un venditore di un immobile darebbe vita ad un contratto di mandato e non di mediazione e pertanto incompatibile con qualsiasi vincolo tra le parti ed il mediatore.

Che a sua volta era contrapposta ad una poco precedente.

Con la solita premessa che ogni sentenza analizza i fatti di un specifico caso è evidente che la questione si presta a più interpretazioni.

Per questo ho precisato la necessità di sapere cosa prevedeva quanto sottoscritto dal fratello.
 

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