Sto' acquistando un immobile in centro storico.tale immobile appartiene a una divisione di un appartamento in due miniappartamenti avvenuta nel 2002.all'atto di acquisto ,che doveva svolgersi a fine febbraio tre giorni prima il venditore mi comunica che non si presentera' all'atto(per motivi non noti).comunico al notaio che sospeso veniva sospeso e chiedo di quantificare le spese. La parcella presentatami totale(come se avessi fatto l'atto) e' stata ,dopo difficile discussione, ridotta della meta'.
Dopo qualche mese i venditori mi ricontattano e decidiamo di rivolgerci al notaio del venditore.
Questo richiede per il proseguo del rogito notarile la dia che doveva essere depositata in comune nel 2012 ne momento della divisione dell'immobile in due subunita'.a questo punto anche questa volta l'atto non si e' potuto concludere perche' il secondo notaio afferma che mancando questa dia l'atto sarebbe nullo.
Ora la mia domanda e' chi ha ragione il primo notaio o il secondo notaio?
Nel caso il secondo cosa potrei fare verso il primo?
Al di la' del torto o della ragione non riesco a capacitarmi di queste discordanze tra professionist su un banale atto di compravendita.
Cosa ne pensate?
Dopo qualche mese i venditori mi ricontattano e decidiamo di rivolgerci al notaio del venditore.
Questo richiede per il proseguo del rogito notarile la dia che doveva essere depositata in comune nel 2012 ne momento della divisione dell'immobile in due subunita'.a questo punto anche questa volta l'atto non si e' potuto concludere perche' il secondo notaio afferma che mancando questa dia l'atto sarebbe nullo.
Ora la mia domanda e' chi ha ragione il primo notaio o il secondo notaio?
Nel caso il secondo cosa potrei fare verso il primo?
Al di la' del torto o della ragione non riesco a capacitarmi di queste discordanze tra professionist su un banale atto di compravendita.
Cosa ne pensate?