Diritto di diffondere Diario di Prigionia '43/'44

[Elisabetta48]

Carissimi. Mio padre ci ha lasciato copia di un Diario dettagliato, giorno per giorno, ora per ora, scritto da un Capitano suo compagno di Guerra e Prigionia. Sottotitolo: "un viaggio di 375 ore in carro bestiame". Sono 100 pagine che iniziano con l'8 Settembre '43 e terminano col rientro a casa il 16 Aprile '44. La battitura a macchina delle pagine, scritte e difese per tutto il periodo, è terminata nel 1960.
A me dispiace tenerlo chiuso in un cassetto con la sola missione di tramandarlo a figli e nipoti, dal momento che lo ritengo di grande valore storico e umano.
Copia di un numero molto limitato di pagine l'ho fornita a figli di militari dello stesso Reggimento. Ovviamente mi hanno chiesto il Diario intero e mi è stato anche chiesto di depositarne copia presso un Museo. Ma, ad esempio, solo per donarlo al Museo dovrei sottoscrivere di essere titolare di diritti su queste pagine, cosa che assolutamente non sono.
Ho cercato, negli anni, di rintracciare eventuali eredi ma non ho avuto risposte.
Il Capitano autore è morto il 22/01/1978
Cosa faccio? Sono obbligata a tenerlo nel cassetto o esiste un modo legittimo di diffonderlo?
Grazie

 

[uva]

Capisco e apprezzo le tue intenzioni.
Secondo me sarebbe opportuno accertarsi che anche i discendenti delle persone citate in quel diario con nomi e cognomi, quindi individuabili, siano favorevoli alla diffusione. Oltre agli eredi del Capitano che lo scrisse.

Chiederei consiglio al Museo interessato ad acquisirlo per accertarmi di non vìolare, seppure involontariamente, la privacy di qualcuno.
A volte nei libri che trattano argomenti o pubblicano foto relative alla vita di persone realmente esistite sta scritto che l'editore, non essendo riuscito a rintracciarli, è a disposizione degli aventi diritto al materiale pubblicato.

 

[Elisabetta48]

Chiederei consiglio al Museo interessato ad acquisirlo

A voce mi è stato detto che dopo tanti anni dalla scrittura e tot anni dalla morte dell'autore non c'erano problemi, ma poi il modulo che mi hanno inviato diceva altro. Prevedeva che dichiarassi che ero titolare dei diritti e che se un domani ci fossero state rivendicazioni, ne avrei dovuto rispondere io.

anche i discendenti delle persone citate in quel diario con nomi e cognomi, quindi individuabili, siano favorevoli alla diffusione.

Non sono riuscita a trovare i discendenti di uno solo che pure era anche amico di mio padre. Dubito che riuscirei a trovarne tanti. Molti sono i nomi citati.
Avevo già in mente di sostituire alcuni nomi con asterischi nel caso di situazioni poco edificanti. Ma mi pare che il problema sia insormontabile. Lo lascio ai nipoti. Forse tra cent'anni saranno caduti tutti i diritti
Grazie comunque

 

[Nemesis]

Forse tra cent'anni saranno caduti tutti i diritti

Per i diritti patrimoniali ne bastano settanta (dalla morte dell'autore).
I diritti morali (a tutela della personalità e della reputazione dell'autore, come il diritto di decidere se e quando pubblicare l’opera, di rivendicarne la paternità, di opporsi a qualsiasi deformazione o ogni atto a danno della stessa e di ritirarla dal commercio) sono temporalmente illimitati. Quindi potrebbero essere rivendicati dai successori dell'autore.

 

[Elisabetta48]

temporalmente illimitati

Ok. Grazie. Quindi nemmeno i miei nipoti e pronipoti potranno farlo uscire dal cassetto. E' un gran peccato, ma mi devo rassegnare. Ci sono tanti che ancora chiedono notizie di loro cari.
Grazie della tua spiegazione, come sempre chiarissima ed esauriente

i discendenti delle persone citate in quel diario con nomi e cognomi,

L'unico discendente di un Generale citato, l'ho trovato e gli ho girato le pagine, molto edificanti, che riguardavano suo nonno. Ne è stato molto felice. Anche lui stava raccogliendo notizie. I fatti storici sono noti, ma le parole di un diario, non di un libro scritto dopo anni e quindi dopo una certa rielaborazione, sono veramente lo specchio della realtà di quei momenti
Grazie a tutti