Franca68

Membro Attivo
Proprietario Casa
Io mi inserisco anche se i toni sono un pò accesi.
Adriano Giacomelli ha ragione :ok:, l'ICI non si paga se l'abitazione è residenza principale di un familiare del o dei proprietari, come in questo caso, che invece dovranno inserire l'unità immobiliare nella dichiarazione dei redditi ed eventualmente pagarci l'IRPEF ognuno per la sua quota.
Cordiali saluti :fiore:

Aggiunto dopo 3 minuti :

anche se non risulta intestataria di nulla è considerata soggetto passivo ai fini IRPEF ed ICI sull'immobile come se fosse titolare di "usofrutto".

Volevo chiedere come mai è considerata come se fosse titolare di usufrutto? chi lo dice?
 

ciriaco

Nuovo Iscritto
Io mi inserisco anche se i toni sono un pò accesi.
Adriano Giacomelli ha ragione :ok:, l'ICI non si paga se l'abitazione è residenza principale di un familiare del o dei proprietari, come in questo caso, che invece dovranno inserire l'unità immobiliare nella dichiarazione dei redditi ed eventualmente pagarci l'IRPEF ognuno per la sua quota.
Cordiali saluti :fiore:

Volevo chiedere come mai è considerata come se fosse titolare di usufrutto? chi lo dice?

GRAZIE per l'intervento. Come vedi si può discutere senza essere sgarbati.
La mia richiesta di aiuto, comunque, non era per cercare di non pagare le tasse e tantomeno per farle pagare a mia madre (come qualcuno ha voluto capire credendo di inretpretare il mio pensiero senza cercare di capire ciò che, magari esprimendomi male, avevo scritto).
A scanso di equivoci preciso che il fabbricato attualmente viene dichiarato dai figli e che questo non comporta un aumento dell'IRPEF.
La casa in questione, infatti, ha una rendita modesta ed essendo l'unica casa anche per i figli che vivono in altre abitazioni, in fitto, non è dovuta neanche l'IRPEF (Vedasi istruzioni Md. 730/2011, pag. 16 "Si considera abitazione principale quella in cui il contribuente o i suoi familiari - coniuge, parenti entro il terzo grado e affini entro il secondo - dimorano abitualmente. Per l'abitazione principale spetta la deduzione dal reddito ......"
Mi interessava sapere se il comiuge supertite che esercita il diritto di abitazione nella casa coniugale (anche se la casa risultava intestata ai figli) era tenuto a comunicare la cosa al catasto e quale era la modalità per farlo (Istruzioni Mod. 730/2011 -Pag. 15 - "Devono utilizzare questo quadro: ...... i titolari di usufrutto o altro diritto reale sui fabbricati ... il titolare della sola nuda proprietà non deve dihiarare il fabbricato. Si ricorda che il diritto di abitazione .... spetta, ad esempio, al coniuge superstite - art. 540 CC.")
Chiedevo, però, pareri dettati da precise normative e non da liberi pensieri che ognuno di noi può avere, ma restano sempre idee personali che spesso non trovano riscontro in alcuna norma.
Spero che questa volta sono riuscito a farmi comprendere.
Grazie ancora per il modo garbato del tuo intervento.
 

Franca68

Membro Attivo
Proprietario Casa
Dopo la sua morte è stato richiesto il "consolidamento dell'usofrutto" senza altri provvedimenti di successione in quanto non vi erano altri beni da dividere ed attualmente la casa risulta intestata ai tre figli.
Mia madre (coniuge siperstite che esercita il diritto di abitazione nella casa coniugale) continua ad abitare nella suddetta casa coniugale e, qundi, anche se non risulta intestataria di nulla è considerata soggetto passivo ai fini IRPEF ed ICI sull'immobile come se fosse titolare di "usofrutto".
questo "consolidamento di usufrutto" lo ha richiesto l'Agenzia delle Entrate?
se tuo padre era l'unico titolare di usufrutto, credo che la cosa sia andata via con lui, nel senso che l'usufrutto è cessato con la sua morte. a meno che non fosse cointestato ad entrambi i coniugi.
Nel caso sia cessato con la sua morte, voi figli dovete solo dichiararla in sede di dichiarazione dei redditi e Vs. madre può abitarci con la vostra autorizzazione. non so se il diritto di abitazione della casa coniugale sia valido se la casa è intestata ad altri :domanda:
Comunque nel caso ve lo abbia richiesto l'Agenzia delle Entrate, in che modo lo ha fatto? per iscritto?
 

ciriaco

Nuovo Iscritto
Per Franca68
Il "consolidamento di usofrutto" (non so se è questa la dizione giusta) è stato chiesto dai figli per far annotare al catato che, essendo deceduto l'usufruttuario, la piena proprietà passava a loro.
Succesivamente, leggendo, nelle istruzioni per la compilazione del mod. 730, del "diritto di abitazione" che spetta al ciniuge superstite, mi era venuto il dubbio se bisognava fare qualche altro atto per far registrare l'esistenza di questo diritto oppure la cosa era automatica (e quibdi il soggetto passivo ai fini ICI ed IRPEF doveva essere considerato autmaticamente il coniuge superstite).
Qualche giorno fa mi sono incontrato casualmente con un notaio che ha chiarito i miei dubbi.
Mi ha fatto notare che l'art. 540 del C.C. parla del diritto di abitazione del coniuge superstite nella casa di propietà del defunto mentre alla sua morte mio padre non era più proprietario ma solo usufruttuario e quindi (come tu avevi intuito) per mia madre non si configura il più volte citato "dirtto di abitazione".
Diversa è la situazione del comiunge che morendo lascia la casa di prioprietà. In questo caso bisogna fare la denuncia di successione ed in quella occasione viene riconosciuto il "diritto di abitazione" al coniuge superstite anche se quest'ultimo rinuncia alla propria quota di eredità in favore dei figli.
In effetti io l'art. 540 del C.C. l'avevo letto più volte e la parola "proprietà" mi sembrava adeguata a descrivere la situazione (infatti, la casa era di mio padre), non avevo tenuto presente la precedente donazione. E' prprio vero: ognuno deve fare il proprio mestiere!
Qunidi, nel mio caso, i figli dobbono continuare a dichiarare l'immobile ai fini ICI ed IRPEF e, fin quando l'abitazione vieve concessa in uso gratuito alla madre e loro risultano proprietari di quell'unico fabbricato, possomo beneficiare delle agevolazioni previste per la prima casa (regolamento comunale + normativa nazionale).
Spero di essermi spiegato bene e che la presente discussione possa servire a qualche altro che si trova nelle mi stesse condizioni.
Cordiali saluti.
 

cigno nero

Nuovo Iscritto
Spero di ricevere una risposta al + presto.
Il mio compagno ha perso la moglie + di 2 anni fa e, non essendoci figli, parte della casa di loro proprietà (in comunione dei beni) è diventata dei genitori di lei.
La mia domanda è: possono pretendere da lui le kiavi e l'affitto? Quali sono i loro diritti e quali i loro doveri?
Preciso ke lui ha ancora la residenza in quella casa ed io risiedo nella mia.
Se è possibile potreste fornirmi anke gli articoli del codice ke attestino le vostre risposte?
Grazie
 

Franca68

Membro Attivo
Proprietario Casa
Riferimento normativo: legge 151 del 1975 sul diritto di famiglia.
Al tuo compagno non possono chiedere l'affitto vita natural durante perchè ha il diritto di abitazione e di uso dei mobili.
Il problema si può creare solo se vuole vendere perchè i suoceri anche se hanno ereditato solo 1/4 della proprietà devono firmare il rogito.
Se la moglie avesse lasciato testamento per la sua quota disponibile il problema della successione dei genitori non si sarebbe posto. :daccordo:

i genitori hanno ereditato 1/3 del 50% della moglie. io ho detto 3/4 ma sono le 22:30 e forse il calcolo è sbagliato, credo sia un poco di più...:domanda:
 

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