Il problema non è l' amministratore di condominio, ma è l' organizzazione condominiale che deve essere strutturata:
Si intende "organizzazione condominiale" la struttura di personale, strumenti tecnici e procedure che "governa" la gestione del condomìnio, la quale è a servizio di tutti i soggetti che sono interessati alla gestione dei beni comuni: I residenti, i condòmini, i consiglieri, i dipendenti assunti, i fornitori di beni e/o servizi, i professionisti incaricati dall' assemblea (Ragionieri, geometri, avvocati, commercialisti, architetti, etc...etc...).
L' "organizzazione condomìniale" è a servizio del legale-rappresentante amministratore, controlla la qualità e la trasparenza della gestione, garantisce che i servizi condominiali siano svolti rispettando gli accordi stabiliti con i fornitori, i tecnici e i professionisti di fiducia dei condòmini.
Per essere trasparente e vantaggiosa per il condomìnio, l' organizzazione condominiale deve essere totalmente indipendente ed autonoma, e non deve essere confusa con il ruolo professionale del legale rappresentante-amministratore.
L' amministratore ha il compito di controllare l' efficienza e i servizi che sono svolti dall' organizzazione condominiale, e di riferirne all' assemblea.
L' organizzazione condominiale ha il compito di garantire la trasparenza e la qualità della gestione condominiale.
I ruoli dell' amministratore e dell' organizzazione condominiale sono pertanto differenti, anche se complementari.