Buongiorno, a breve andrò a rogito per vendere la mia casa (ante ’67), da me acquistata nel 2006. Cercando i documenti che mi serviranno per la compravendita, ho visto che dal 2008 i notai danno particolare attenzione, per il rogito, alla verifica della conformità degli impianti. Purtroppo non possiedo la dichiarazione di conformità dell’impianto elettrico , la cui “sistemazione” risale a metà degli anni ’90, fatta dalla precedente proprietaria. Ora sto cercando di capire cosa posso fare: per evitare problemi; ho letto sul web che mi conviene, per evitare responsabilità e problemi dovuti alle solite complicazioni burocratiche, farmi fare da un tecnico abilitato una DIRI (dichiarazione di rispondenza); ho telefonato ad una ditta qualsiasi che fa impianti elettrici civili e industriali (ho verificato che è iscritta alla camera di commercio dal 2000, spero, ditemelo voi, che basti questo per renderla “abilitata” a redigere questo documento) e ho preso appuntamento; questo elettricista mi ha anticipato che per fare tutte le prove mi chiederà 200 euro. Fin qui ho fatto tutto giusto? Ovviamente, immagino ci sia pure il rischio che non mi rilasci questa dichiarazione se l’impianto non rispetterà le norme dell’epoca in cui è stato fatto, e mi chieda altri soldi per la messa a norma… ma io non vorrei spendere ulteriore denaro e vendere l’immobile nello stato in cui si trova, “visto e piaciuto”, è possibile?
Infine, ho cercato sul web un modello fac simile di questa “dichiarazione di rispondenza” (per capire se l’elettricista mi rilascerà una cosa corretta e completa) ma ho trovato solo esempi di “dichiarazioni di conformità…”. Perchè?
Vi prego, illuminatemi, i compratori sono pignolissimi, e quando la casa la comprai io, le cose erano piu’ semplici… Grazie
Infine, ho cercato sul web un modello fac simile di questa “dichiarazione di rispondenza” (per capire se l’elettricista mi rilascerà una cosa corretta e completa) ma ho trovato solo esempi di “dichiarazioni di conformità…”. Perchè?
Vi prego, illuminatemi, i compratori sono pignolissimi, e quando la casa la comprai io, le cose erano piu’ semplici… Grazie