Alcuni anni or sono, sono stato incaricato da un grosso cliente di Oristano che aveva rivendite specializzate sparse nei capoluoghi della Sardegna di controllare i confini di un lotto in zona industriale ad Olbia, dove stava realizzando l'ultimo stabilimento. Sono partito da Cagliari con i miei collaboratori, siamo passati al catasto di Sassari ed infine siamo arrivati sul posto per l'accertamento topografico. Nel circondario erano stati realizzati diversi edifici ed i confini materializzati da recinzioni in rete metallica sembravano non rispondenti alla rappresentazione della mappa. Inoltre diversi fabbricati ancora non erano stati accatastati, per cui, rilevata la proprietà del committente, ho dovuto estendere le misurazioni, sia ai lotti, che ai fabbricati interni per fornire una rappresentazione precisa dello stato dei luoghi e relazionare sul rispetto dell'eventuali distanze dei fabbricati fra i confini e fra gli stessi. Ovviamente non mi è stato possibile comunicare al cliente quale sarebbe stata l'entità del mio intervento perché sarebbe stato in funzione degli ostacoli che di volta in volta mi trovavo a dovere affrontare ed all'elaborazione dei dati ed alla restituzione dei rilievi. Insomma il preventivo non poteva essere fatto se non di larga massima.