sid

Membro Attivo
Buongiorno, ho trovato questo forum tempo fa cercando notizie al mio problema :D
e oggi son qua a chiedere aiuto:

Il testamento di mio padre datato 1988 è stato aperto poche settimane fa dal notaio, in presenza di me, mio fratello e mia madre, e vorrei dichiararlo nullo perché non rispetta di gran lunga le quote previste per legge. Aggiungo che mio fratello lavorava con mio padre, che poi da vecchio gli ha ceduto la piccola attività tuttora praticata, e che mio papà ha sempre detto che avrebbe lasciato la gran parte della sostanza a lui, perché io studiavo e potevo arrangiarmi, mentre per mio fratello non si sapeva cosa sarebbe successo in futuro.
Il testamento dice:" lascio la casa e 1200 metri di terreno a mia figlia, i soldi e i bot a mia moglie compreso l’usufrutto di tutto anche della casa finchè in vita, e tutto il resto a mio figlio." La casa l’ho comperata regolarmente 12 anni fa e ho iniziato a restaurarla, lavoro tuttora in corso perché ci facciamo praticamente tutto, anche il tetto, lasciandone l’usufrutto a mio padre mentre quello di mia madre si son dimenticati di metterlo nell’atto di acquisto, ma non importa perché non le faccio mancare nulla, anzi il giudice mi aveva assegnato l’amministrazione di sostengo di mio padre, nonostante l’ opposizione di mio fratello (ma per questo con obbligo di rendiconto semestrale invece che annuale). La casa nuova di mio fratello è stata pagata da mio padre, ma è anch'essa “fuori” perché il terreno è stato prima acquistato. Ora la posso anche fare breve: mio fratello mi ha insultata diverse volte, anche davanti al notaio, non mi parla. Tutti dicono che ci dobbiamo accordare, ma io non vedo molti sbocchi. La mia amica avvocato idem mi consiglia l’accordo. In alternativa al colloquio, che ho paura ad affrontare (diciamo che mio fratello ha detto che è disposto ad un colloquio, però solo in presenza di noi tre, mentre io vorrei anche mio marito perchè lo temo, e questo lui non lo accetta) si potrebbe mandargli una prima lettera, però non capisco: l’avvocato, brava persona comunque che conosco da piccola, dice che costicchia perché si deve far aiutare da un suo collega, e qui invece io vorrei presentarle tutti i rendiconti che diligentemente io e mio marito abbiamo messo assieme: le visure catastali, i disegni mappali con le varie metrature (dimenticavo di dire che 12 anni fa mio padre ha donato 1200 metri a mio fratello, 600 a me e 600 a mio marito), abbiamo intenzione di trovarci con una geometra, altra bravissima persona, per dare un valore anche di mercato a tutto, e facendo confluire tutto assieme a parte le vendite, per stabilire le quote di legge, anche per mia madre.
1- Quindi con tutto questo ordine di cose che abbiamo, c’è bisogno secondo voi di un “esperto “ esterno che farà lievitare il prezzo di questa prima lettera? Quasi quasi la parte tecnica la potremmo scrivere noi...:risata:
2 - Poi l’avvocato ha detto che se arriveremo ad una causa, di cui lei non vede necessità comunque perché si tratta di rispettare delle quote- ma chissà che controparte si trova l'altro - ognuno si pagherà l’avvocato, la metà o la percentuale (non era sicura) della perizia tecnica, io pagherò le spese di apertura della causa ( valore dominicale moltiplicato per x), mentre riguardo a quelle finali è stata vaga o non ho capito io a chi verranno assegnate. E’ giusto ?

Grazie! Vi leggerò volentieri.
 

Nemesis

Membro Storico
Proprietario Casa
vorrei dichiararlo nullo perché non rispetta di gran lunga le quote previste per legge
Quel testamento non è nullo.
Anche laddove tuo padre avesse disposto in senso difforme o contrastante con quanto inderogabilmente previsto dalle norme sulla successione necessaria, così ledendo i diritti dei legittimari, la conseguenza non sarebbe comunque la nullità delle disposizioni lesive, posto che detta nullità (più propriamente inefficacia) conseguirà solo a seguito dell’esperimento e accoglimento, ex artt. 553 e segg. c.c., di una specifica azione giudiziale (cosiddetta azione di riduzione) da parte del legittimario leso.
Tale azione di riduzione è soggetta all’ordinario termine di prescrizione decennale, che decorrerà solo dal momento dell'accettazione dell'eredità da parte dell’istituito.
 

celefini

Membro Attivo
Proprietario Casa
Prima di iniziare, qualsivoglia azione, la cosa saggia, sarebbe quella di far fare una giusta valutazione dell'asse eredidario. Potreste incaricare un tecnico del posto che conosce bene le valutazioni, Fatto questo, si passa alle assegnazioni indicate nel testamento, e si valuta se c'è o meno lesione di legittima, poichè bisogna calcolare che il donante, ha la sua quota disponibile, che potrà destinare a chiunque. L'azione di riduzione potrai esercitarla solo se viene intaccata la tua quota legittima.
 

massimo binotto

Membro Attivo
Professionista
Concordo con Celefini.
Rivolgetevi ad un tecnico che sia esperto estimatore e fate valutare il patrimonio caduto in eredità.

Io consiglierei di fare anche alcune visure ipotecarie in modo da ricostruire quello che era il patrimonio di tuo padre tanti anni fa, prima che cedesse l'azienda a tuo fratello, e andando in Comune a visionare le pratiche edilizie di costruzione della casa di tuo fratello.

Se c'è da smascherare qualche imbroglio è meglio farlo prima di intraprendere qualsiasi azione legale.
 

sapat2

Nuovo Iscritto
Salve, ho notato dal profilo che sei un geometra. Vorrei farti una domanda. Mio padre ha costruito abusivamente due appartamenti su una palazzina che poi ha venduto a mio fratello. So che per la costruzione abusiva mio padre stava pagando diverse multe. Anche dopo la vendita della palazzina a mio fratello le multe riguardo l'abuso erono a nome di mio padre. Adesso è morto lasciando ancora multe da pagare. Mi chiedo la costruzione abusiva a chi spetta? dagli atti risulta che mio fratello ha comprato la palazzina nel 2010, l'abuso edilizio ' stato commesso qualche anno prima. Mi spieghi qualcosa?? grazie . è urgente
 

Luigi Criscuolo

Membro Storico
Proprietario Casa
Da come hai scritto sembrerebbe che tuo padre sia morto quest'anno, 2012, giusto? La casa citata nel testamento del 1988 è la stessa che hai comprato nel 2000? I 1200 mq di terreno citati a te destinati sono gli stessi dei quali 600 mq tuo padre ti ha fatto donazione 12 anni fa (cioè sempre nel 2000). Se le cose stanno così è un bel casino perchè per applicare le volontà testamentarie bisognerà ricostruire tutto il patrimonio del testatore al momento della stesura del testamento. Nella impossibilità di farlo perchè sono trascorsi nel frattempo 24 anni e nel frattempo i beni non sono più nella disponibilità (proprietà) del testatore occorrerà spartire quello che è rimasto. E' alquanto singolare l'atteggiamento del padre che prima scrive di voler lasciare in eredità alla figlia una casa e poi, prima di morire, gliela vende. Scrive di voler lasciare in eredità alla figlia 1200 mq e poi gliene fa donazione di 600 mq (i 600 mq donati al marito della figlia vanno a far parte della quota disponibile). C'è forse sotto qualcosa o forse è solo un pasticcio di un genitore che ha fatto delle preferenze?
 

sid

Membro Attivo
Grazie delle risposte che , a parte la prima, vedo solo ora non essendo giunta segnalazione come mail.
Quella di far fare una valutazione ad un tecnico, che come detto abbiamo ed è una persona veramente a modo e in gamba, è anche la nostra idea; è anche grossomodo a conoscenza della nostra situazione, il suocero era il miglior amico di mio papà. Buona idea a cui non avevo pensato, di andare in comune a visionare le pratiche edilizie della casa di mio fratello.
Mio papà è morto a marzo, la casa che ho comperato nel 2000 è del 1958. I 1200 mq che mi lascia in testamento non sono gli stessi di cui ha fatto donazione nel 1999, anzi nel 1999 erano 2400, di cui metà a mio fratello e metà a me con mio marito, perché dovevamo costruire una casa che poi non abbiamo fatto per ulteriori difficoltà createmi. In quel frangente mio papà ha avuto la pessima idea di darm/vendermi la casa (visto che comunque una gliela aveva data anche a mio fratello), presa molto male (in questo momento mio marito è in una camera che sta abbassando con le travi, rivestendo di cartongesso per poi togliere il pavimento e isolare anche quello con i magatelli e il polistirolo da 2 cm inframezzato), a cui ho attaccato un pezzo di costruzione prefabbricata della Rubner. Ecco spiegata la stranezza quindi. Invece riguardo al terreno sono appunto due quote.
I pasticci ad ogni modo ci sono, e molti, al punto che posso dirvi che in quei 600+600 (me e mio marito) doveva essere compresa una striscia di 3 m di capannone (che col tempo doveva essere abbattuto), ma proprio al momento dell’atto notarile il geometra (un altro, quello storico di una vita) non li aveva compresi nei calcoli, mio marito se ne era accorto subito, ma per non far andare su tutte le furie mio padre (personaggio di un tempo) abbiamo proceduto. Secondo me il geometra era in combutta con mio fratello. L'ho capito diversi anni dopo quando sono arrivati molti dispetti di mio fratello, quindi ho iniziato a guardarmi indietro. Quei tre metri mio padre ce li ha intestati 3 anni fa, a mie spese. I tre metri hanno inoltre dovuto essere ridotti (riduzione di ipoteca) da una quota di due capannoni che erano stati ipotecati da Equitalia, perché mio padre gli ultimi anni era davvero strano: pagava le tasse a mio fratello, ma quando ad un certo momento non volle proprio pagare la camera di commercio e non mi ricordo cosa(se volete chiedo a mio marito e vi so dire di preciso), iniziò l’azione ipotecaria.
 

sid

Membro Attivo
Avrei un paio di domande sollevatemi dal geometra:
1) La donazione extra eredi, ovvero Legato, è esclusa dalla collazione dei beni?
2) Le donazioni in vita rientrano nella quota disponibile?

Vi ringrazio.
 

sid

Membro Attivo
Son sempre qua, ciao! Se leggete il mio post d'apertura, vedrete che non mi parlo con mio fratello e che avrei intenzione di impugnare il testamento per me e per mia madre, però ho rimandato i tempi e son al punto di partenza. Ieri l'avvocato che è anche amica diciamo, mi ha suggerito di non aspettare anche perchè c'è pur sempre un testamento che parla a favore di mio fratello e non si sa mai. Ora affronterò un colloquio se ci riesco , altrimenti vado per strada legale: ma esiste davvero un pericolo che il testamento venga portato avanti senza il consenso delle altre due persone nominate in esso, ovvero me e mia madre?
 

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