evil

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Ciao, premesso che è ancora un disegno di legge e quindi può ancora cambiare tutto, secondo voi per "seconda casa" cosa si intende?
So che può sembrare stupido, ma per fare un esempio: io sono proprietario di 1 sola casa, ma non ci vivo (la affitto perchè abito con mia moglie e nostro figlio), e quindi ci pago l'IMU.
Verrà quindi considerata seconda casa per le ristrutturazioni?
Perchè è un po' labile il concetto di seconda casa...nel mio caso ho solo quella, quindi sarebbe errato definirla "seconda", perchè è prima e unica, solo che non ci vivo.
 

uva

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per "seconda casa" cosa si intende?
Rispondo in base alle info che stanno circolando in questi giorni sulla stampa specializzata.

Per quanto riguarda il bonus casa (attuale detrazione 50%) per "prima casa" si intende l'abitazione principale dove il contribuente ha la dimora abituale e la residenza anagrafica.

non ci vivo (la affitto
Quindi per te quella non è l'abitazione principale.
 

evil

Membro Junior
Proprietario Casa
grazie, come immaginavo.
mah, io sono piuttosto scettico su questa modalità. d'accordo nell'evitare bonus a pioggia (che poi altro non fanno che gonfiare i preventivi e sgonfiare le casse pubbliche come il 110) ma occorre dare un supporto per sistemare il patrimonio immobiliare che in molti casi cade a pezzi ed evitare il nero.
Perchè poi è chiaro che se per rifare gli infissi, per dire, mi ridanno il 36% in 10 anni, poi la gente pensa di farseli fare senza fattura...
 

uva

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basty

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Proprietario Casa
mi ridanno il 36% in 10 anni, poi la gente pensa di farseli fare senza fattura...
Non credo: il successo del bonus originario ristrutturazioni al 36% era stato proprio la riduzione del nero. Del resto è percentuale più alta dell’IVA.
Un'ulteriore novità riguarda il
Leggendo sul Corriere avevo avuto l’impressione che le limitazioni legate al reddito ecc si riferissero “solo” alla aliquota del 50%: come ulteriore condizione al contorno oltre ad “abitazione principale”. Fermo invece il 36%.
Avrebbe anche senso
 

uva

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avevo avuto l’impressione che le limitazioni legate al reddito ecc si riferissero “solo” alla aliquota del 50%
Il limite max determinato in base al reddito e al quoziente familiare riguarda tutte le detrazioni, non solo quelle relative al bonus ristrutturazioni.

nel calcolo del tetto rapportato al reddito entreranno tutti gli oneri detraibili.
la tagliola riguarderà anche gli esborsi sostenuti per le cure mediche e i farmaci.
Ma anche le spese per la casa.
Dentro quindi anche gli interessi passivi per i mutui e i costi sostenuti per le ristrutturazioni.

il nuovo limite si applicherà solo alle nuove spese, ossia a quelle effettuate a partire dal 2025.
Non ci sarà retroattività sulle rate di spese effettuate nel passato.

le nuove soglie determineranno l’importo massimo delle spese detraibili e non delle detrazioni
.
vuol dire che all’interno delle spese che saranno ammesse bisognerà andare a calcolare le percentuali per le singole agevolazioni: ad esempio il 19% per le spese mediche o il 36% per le ristrutturazioni sulle case diverse dall’abitazione principale.


Fonte:
 

basty

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Alzare le tasse o diminuire le detrazioni=pagare più imposte

Sia maggioranza che opposizione dovrebbero cambiare ritornello: direbbero allora la stessa cosa
 

basty

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Insomma, se confermate, una "bella" variazione:

In alcuni casi la penalizzazione sulle detrazioni fiscali, che verrà introdotta sulle spese fatte dal 2025 in poi, potrà essere molto pesante. In particolare per i single senza carichi familiari. Le anticipazioni del Sole 24 Ore sui tetti dell’8%, del 6% e del 4% alle spese detraibili, rispettivamente per le fasce di reddito imponibile fino a 50 mila euro lordi, tra 50 mila e 100 mila e oltre 100 mila non sono state smentite dall’Economia, dove pure si invita alla cautela perché «ancora si sta lavorando sui testi» della manovra. Single e reddito alto

Single e reddito alto​

Vediamo come cambia il sistema a partire dal prossimo anno, per garantire allo Stato un miliardo di risparmi nel 2025. Le spese detraibili, alle quali si applicano le aliquote previste dalla legge (19% per quelle mediche e farmaceutiche; 50% e 36%, secondo i casi, quelle sulle ristrutturazioni edilizie, eccetera) verranno sottoposte a un tetto in rapporto al reddito e ai carichi familiari: i più penalizzati saranno i single con redditi superiori a 100 mila euro, i meno penalizzati i contribuenti con più di tre figli e redditi inferiori a 50 mila euro.



il Risparmio fiscale

Detrazioni, cambia tutto: dal 2025 tre fasce legate al reddito e al numero dei figli, ecco chi ci rimetterà

di Enrico Marro
Dichiarazioni dei redditi 2023: per i contribuenti bresciani 2,5 miliardi di euro risparmiati grazie alle detrazioni nel 730

Tre fasce di reddito​

Chi ha un reddito fino a 50 mila euro potrà portare in detrazione spese pari all’8% del reddito stesso, cioè fino a 4 mila euro. Ma questo è un tetto di partenza, che vale per i single. Esso salirà in rapporto al crescere dei carichi familiari. Così, per restare al nostro esempio, per chi ha un reddito di 50 mila euro e almeno tre figli il tetto di spese detraibili dovrebbe raddoppiare, arrivando a 8 mila euro annui.

La simulazione: quali spese si potranno detrarre dal 2025​

Cosa significa in termini pratici? Ipotizziamo che il single con 50 mila euro di reddito l’anno prossimo ristrutturi la prima casa. Finora avrebbe potuto portare in detrazione il 50% della spesa sostenuta fino a un massimo di 96 mila euro in dieci anni. Avrebbe cioè potuto detrarre ogni anno fino a 4.800 euro. Inoltre, avrebbe potuto detrarre anche le altre spese secondo le aliquote previste (per esempio il 19% di quelle sanitarie). Il tutto nei limiti della propria capienza fiscale (se la somma detraibile supera l’IRPEF da versare, la parte eccedente si perde).
Ora invece lo stesso single potrebbe contare al massimo su 4 mila euro di spese detraibili in un anno, scegliendo quali voci utilizzare (ristrutturazione, mutui, spese mediche). Se scegliesse solo le spese per la ristrutturazione della casa, detrarrebbe al massimo il 50% di 4 mila euro, cioè 2 mila euro, perdendo ben 2.800 euro rispetto al sistema attuale. Il taglio sarà minore in caso di carichi familiari.
APPROFONDISCI CON IL PODCAST

La situazione delle detrazioni con 75 mila euro di reddito​

Nella fascia di reddito tra 50 mila e 100 mila euro la percentuale da applicare dovrebbe appunto essere del 6%. Così, per esempio, un contribuente single con un imponibile di 75 mila euro potrebbe disporre al massimo di 4.500 euro l’anno di spese sulle quali applicare le aliquote delle singole detrazioni. Per chi ha un reddito superiore a 100 mila euro la percentuale di spese ammesse agli sgravi scenderebbe invece al 4%. Significa, per esempio, che un single con un imponibile di 120 mila euro potrebbe contare al massimo su 4.800 euro. Come detto, il nuovo sistema non sarà retroattivo, ma scatterà sulle spese (e sui contratti di mutuo) dal 2025 in poi.

Fonte: Corriere della sera del 18/10
 

uva

Membro Storico
Proprietario Casa
una "bella" variazione:
ma non proprio una novità.
Per alcuni oneri esiste già un limite alla detrazione in base al reddito complessivo del contribuente.
Considerati i redditi alti a cui si applica e la tipologia delle spese, non riguarda moltissimi cittadini.

I limiti che si stanno delineando per il 2025, corretti in base al quoziente familiare, riguarderanno una vasta platea di contribuenti.
 

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