Già meglio che vendere il tutto al meccanico.
per vendere ci vogliono 1000/100; tu proponi di vendere delle strisce di proprietà condominiale ad un condomino; a parte la scelta chiaramente ostile ad una attività lavorativa lecita e dotata di tutti i permessi comunali (che ha concesso anche i passi carrai altrimenti non li avrebbe concessi) ci sono, oggettivamente, dei problemi: il meccanico, essendo proprietario dei negozi, è anche condomino, mai acconsentirebbe ad alienare a terzi sia le strisce libere dalla servitù di passaggio carraio alla officina, e sia tutto lo spazio; il condominio non può vendere al condomino X se il condomino Y (il meccanico) offre di più; ed a occhio e croce il meccanico sembra essere più disponibile, e capiente, a rilevare l'area davanti alla officina. Ma anche ammesso che il condominio venda al condomino X, non è detto che questo a sua volta venda al meccanico al prezzo che il meccanico sarebbe stato disposto a rilevare: sarebbe, oltre al danno economico, la beffa per il condominio.
Credo che la tua idea, che è apertamente schierata con il condominio, sia improponibile
Tieni presente che il meccanico dà da lavorare a due dipendenti, oltre che a se stesso.
Io credo che vendere tutta l'area condominiale ad uso pubblico ad un buon prezzo al meccanico, che è l'unico interessato, sia un affare per il condominio: è una area dove i condomini giust'appunto potrebbero passeggiare a mò di reclusi durante l'ora d'aria che fanno avanti ed indietro in aree ristrette. Chiaramente i problemi legati al rumore della attività per i due condomini che abitano al primo piano rimangono.
Ma è proprio questo lo sbaglio del condominio: se l'obbiettivo era quello di farlo andare via dovevano iniziare un causa per rumori molesti oltre la tollerabilità, obbligandolo a fare lavori di isolamento acustico, causa fattibile anche se il meccanico fosse di fronte o di fianco. Invece fare una causa per farlo sloggiare impedendogli di lasciare le auto dei clienti nello spazio condominiale è come scegliere come itinerario per arrivare sulla cima della montagna, anziché il sentiero, una via di 3°/4° grado e non essere preparati per farla.