Pierluigi49

Membro Attivo
Proprietario Casa
Una domanda puramente tecnica. Mia moglie è stata nominata erede universale con un testamento pubblico da una persona senza alcun vincolo di parentela. Ora chiedo cosa accadrebbe nel caso che dovesse morire prima del testatore. I suo eredi entrerebbero o no nell'eventuale successione?
 

raflomb

Membro Assiduo
Concordo con adimecasa. Non trattandosi di successione legittima, la nomina ad erede universale di sua moglie è un caso di indicazione specifica da parte del testatore, ne consegue che gli eredi di sua moglie sono dei perfetti terzi, ovvero estranei a questa fattispecie di testamento.
 

raflomb

Membro Assiduo
Una domanda puramente tecnica. Mia moglie è stata nominata erede universale con un testamento pubblico da una persona senza alcun vincolo di parentela. Ora chiedo cosa accadrebbe nel caso che dovesse morire prima del testatore. I suo eredi entrerebbero o no nell'eventuale successione?

Non concordo.
L'apertura della successione si ha con la morte del soggetto "A", tra l'altro nel caso in specie terzo, ovvero non parente.
Questo è un passaggio che nella tua ricostruzione pare irrilevante ...
In realtà, a mio avviso, è lo snodo centrale della questione ... perchè la circostanza che uno "non possa" deve essere valutata al momento in cui l'apertura avviene e non anche per tutto il periodo successivo ... nel quale egli è ovviamente libero di accettare o meno l'eredità, ma secondo le regole ordinarie ..

Alla data di apertura della successione, se B, la moglie dell'istante, è viva, ella ha acquistato un diritto vero e proprio, quello di accettare l'eredità, che si prescrive in anni 10. Se muore nel frattempo, tale diritto, come tutti, si trasmette agli eredi... secondo le regole ordinarie...
Infatti non si può discorrere di un soggetto che "non può" accettare alll'eredità quando è stato chiamato...
ma di un soggetto che "regolarmente chiamato" ora non può più accettare ...
i casi mi paiono talmente lontani da non poter assolutamente essere assimilati come argomenti Tu
Infatti, se mi permetti, la parte debole del tuo argomentare è proprio laddove affermi che "non vuol dire nulla che nel patrimonio di B sia entrato a far parte il diritto di accettare" che, infatti, è argomento privo di alcun conforto argomentativo.
E' fenomeno comunque nell'ordinamento la trasmissione di diritto ... al risarcimento ad esempio ... non comprendo quale sarebbe il motivo per cui non potrebbe operare nel caso di specie ...

In sostanza: se la chiamata è alla data della morte, a quella data si deve verificare se un soggetto può accettare l'eredità ... poi, però, se lo può ... o non lo vuole (rappresentazione) o muore (e allora il diritto passa agli eredi suoi e non si applica la rappresentazione).
Nel caso che stiamo esaminando viene posta l'ipotesi se la moglie muore prima del testatore.
 

adimecasa

Membro Storico
Professionista
Risposta x Franz l'art. da te citato, cita testuali parole, se il chiamato all'eredità muore senza averla accettata, il diritto di accettarla passa agli eredi. ciao adimecasa:daccordo:
 

Franz

Membro Attivo
Impresa
questo vuol dire che se il chiamato non è erede legittimo ma solo designato nel testamento, e se è deceduto prima della morte del testatore, allora i suoi eredi non hanno diritto all'eredità per rappresentazione, oppure è il contrario?
 

arianna26

Membro Senior
Proprietario Casa
se l'erede designato muore prima del testatore i suoi eredi non hanno alcun diritto ed il testatore può destinare i suoi averi a chiunque altro. cosa che del resto può fare in qualsiasi momento, anche se il primo erede designato è vivo e vegeto, redigendo un nuovo testamento. in altri termini la mia casa è MIA pertanto, finchè sono in vita, in assenza di legittimari, posso lasciarla in eredità a chi voglio cambiando idea quante volte voglio.. In assenza di eredi legittimari il diritto di accettare passa ai figli solo se A, testatore muore prima di B erede. in seguito, nelle more delle procedure muore anche B. in questo caso gli eredi di B possono accettare l'eredità in sua vece. diverso è il caso in cui il padre premuore al nonno, in questo caso, che è forse quello cui ti riferirivi, essendo il padre erede legittimo, i nipoti possono accettare in sua vece.
 

Franz

Membro Attivo
Impresa
adesso mi sono chiarito tutto su internet

la possibilità di succedere in una eredità per rappresentazione, è un diritto solo dei discendenti dei figli e dei fratelli del defunto

quindi se la moglie non è figlia o sorella del testatore, i suoi eredi non ereditano quello che avrebbe dovuto ereditare lei, se è deceduta PRIMA del testatore

diverso è il caso in cui la moglie muore DOPO il testatore ma prima di averne accettato l'eredità: in questa situazione ereditano i figli e il marito della donna ciò che avrebbe ereditato lei

leggere al paragrafo: Cosa succede se un chiamato all’eredità non vuole o non può accettare? A)la Rappresentazione

avvocati24ore.it La successione in generale
 

pasaggio956

Nuovo Iscritto
la confusione è tanta, situazione: il testatore (A) ora deceduto ha lasciato un testamento olografo dove nomina erede di una parte di un immobile al nipote (B).
Il nipote (B), figlio del fratello del testatore deceduto, è morto prima del testatore (A), non c'è un nuovo testamento.
Quindi la moglie e la figlia del nipote (B) hanno diritto per grado di parentela con (B) all'eredità?
Per completezza dell'informazione il testatore (A) ha una figlia ed una moglie, saluti e grazie in anticipo per la risposta.
 

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