Nel testo parli di omogeneità ed eterogeneità.
in una città come Roma parlare di un valore medio (presumo a mq) di un appartamento è un argomento fuorviante perché passi dalla periferia estrema al centro storico passando per zone esclusive lontano dal centro. I valori a mq variano e non seguono proporzionalmente l variazioni di mercato per ragioni edili strutturali. Ci sono quartieri di Roma edificati in zone dove i romani cavavano o il tufo lapideo o il tufo sabbioso di colore viola (usato per fare la malta per costruire i muri di imponenti costruzioni come il Colosseo): spesso lungo le strade di questi quartieri si aprono delle voragini che vanno ad interessare le fondazioni dei palazzi. Quindi hai voglia di dire in quel quartiere il costo a mq è tot perché il valore dei palazzi tutti intorno alla buca scendono e per una decina di anni dopo la riparazione della buca quei palazzi continueranno a risentire del dissesto sopratutto quando la notizia è apparsa per diversi giorni nei tg regionali e sui giornali. C'é stato il caso del complesso di case costruite lungo Viale Giustiniano Imperatore, dove il Comune di Roma ha dovuto emettere tra il 2001 ed il 2004 un sacco di ordinanze di sgombero perché gli edifici sono stati costruiti verso la fine degli anni '50 sui depositi sepolti del Tevere che col tempo ha provocato il costipamento dei terreni e cedimenti differenziali nei palazzi. Il costo dei lavori era superiore al valore dei palazzi. Tutta la zona ad alta densità abitativa ne ha risentito, improvvisamente ne ha risentito perché i depositi del Tevere spaziavano di molto.
Come fai ad inserire da un anno all'altro questi valori anomali che incidono sul valore medio della Zona?
Ti posto un immagine da Google Maps dove si vedono le modifiche fatte dall'uomo in tempi che incominciano ad essere sufficientemente lontani per essere dimenticati da politici e palazzinari. La zona non è molto lontano dal luogo dove la sindaca Raggi ha dato l'ok per far costruire il primo progetto dello stadio della Roma: volevano fare anche dei grattacieli che avrebbero avuto, secondo me, la possibilità di diventare delle seconde Torri di Pisa.
Il drizzagno del Tevere, conosciuto anche come drizzagno di Spinaceto o drizzagno di Mezzocammino, è un'opera idraulica, eseguita nel 1938, che ha portato alla riduzione del corso del Tevere di circa 2,7 km, eliminando un tortuoso meandro del fiume in favore di un tratto rettilineo, un "drizzagno", appunto, all'altezza delle zone Magliana Vecchia, Ponte Galeria, Mezzocammino e Torrino.