Dimaraz

Membro Storico
Proprietario Casa
Quello che chiedo, a tutti voi, vendendo (spero) l'appartamento 2-3 anni prima sarò obbligato a pagare la "buona uscita" della portinia che va in pensione, o tutte queste spese saranno a carico del nuovo acquirente??

Al nuovo proprietario competono le spese dal momento in cui firma il rogito (salvo eventuali accordi diversi controfirmati).
È anche responsabile per le spese maturate nell'anno di gestione in cui acquista e quello precedente ma con diritto di rivalsa nei tuoi confronti.
In definitiva tu resti responsabile per tutto quanto maturato fino al momento in cui vendi.

Ora sorge un problema: con una gestione "per cassa" (assimilabile ad una contabilità semplificata) solitamente non si accantonano fondi per la liquidazione di dipendenti... e se valesse come in ambito aziendale la spesa viene contabilizzata nel momento in cui si liquida.

Credo che se la questione fosse portata in Giudizio... il dibattito sarebbe incerto.
 

Luigi Criscuolo

Membro Storico
Proprietario Casa
Salve a tutti, mi pervade nella mente una questione singolare. Sto cercando di vendere un mio immobile residenziale, al piano terra c'è ancora la portineria attiva.
Ho sentito che la portinaia tra 3-4 anni andrà in pensione ...e questo ben venga per lei.... ma gira già voce che la sua buona uscita sarà di circa 3-4000 a famiglia !!
se sei un condomino ti devi preoccupare fino ad un certo livello di serietà, se sei il proprietario di tutto il palazzo ti devi preoccupare non poco.
Premesso che la portiera è una lavoratrice dipendente che va inquadrata secondo il CCNL Portieri e Custodi.
Se sei un condòmino di un condominio con amministratore è lui che sta sbagliando non accantonando in un apposito fondo il TFR della portinaia.
Se sei un condòmino di un condominio che non necessita dell'amministratore state sbagliando tutti in solido.
In entrambi i casi valgono le considerazioni di @Dimaraz.
Se sei il proprietario del palazzo intero la portinaia è una tua dipendente e al TFR dovrai pensarci tu: se non hai versato annualmente all' INPS la somma corrispondente dovrai versare tutta la somma.
 

Luigi Criscuolo

Membro Storico
Proprietario Casa
Ma un Condominio non è una azienda.
Certo ma è sempre un datore di lavoro. Come chi assume il collaboratore domestico per il quale l' INPS ha aperto, su base volontaria del lavoratore, un fondo nel quale far confluire il TFR pagato dal datore di lavoro.
L'accantonamento contabile non significa finanziario
ed è qui il problema per il quale diverse aziende, stato compreso, quando il lavoratore va in pensione gli pagano il TFR dopo uno o due anni e per di più in due o quattro tranche. Ci sono situazioni in cui proprio perché è un accantonamento fittizio, in caso di fallimento il TFR accumulato non c'è.
 

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