Le acque meteoriche dovrebbero essere disperse sul terreno. Non esiste una legge che lo vieti.
Decreto Legislativo 3 aprile 2006 n. 152, intitolato “Testo unico sulle acque” recante "Norme in materia ambientale", pubblicato nella G.U. n. 88 del 14/04/2006.
In modo particolare i primi 5 mm di acque meteoriche raccolte da superfici pavimentate sono considerate quelle che hanno il carico inquinante più elevato e vanno trattate prima di essere smaltite nei corpi recettori.
Il comma 1 dell'Art. 103 del Dlgs 152/2006 dice:
E' vietato lo scarico sul suolo o negli strati superficiali del sottosuolo fatta eccezione .... ed elenca i casi. Tra questi alla lettera e)
gli scarichi di acque meteoriche convogliate in reti fognarie separate. Ma per acque meteoriche si intende le acque raccolte dai tetti e non quelle che cadono a terra.
Il caso che stiamo esaminando è quello dello scarico delle acque raccolte da un parcheggio non dai tetti delle case.
Inoltre il Dlgs 152/2006 demanda alle regioni il compito di legiferare in merito alle caratteristiche degli scarichi.
Il comma 1 dell' art. 22 della Legge della Regione Lazio n.°41/1982 dice che per gli scarichi domestici, o ad essi assimilabili, e gli scarichi di acque meteoriche di piccoli insediamenti isolati, case sparse, prodotti da un quantitativo inferiore a 50 abitanti equivalenti, non allacciabili a reti fognarie, possono scaricare sul suolo o nei primi strati del sottosuolo dopo essere stati depurati attraverso sistemi biologici tipo vasca Imhoff e successiva sub irrigazione o evatrospirazione fitoassistita. Se gli scarichi provengono da più di 50 abitanti equivalenti, ma meno di 300, vanno recapitati in acque superficiali previo trattamento che faccia rientrare le caratteristiche biochimiche degli scarichi nei limiti previsti dalla tabella dell'Allegato 1 del Dlgs 152/2006.
In conclusione la pioggia che cade per terra non può essere scaricata nel terreno tale e quale.
Infine è vero che il codice civile, che spesso citi, dice che non si può impedire o ostacolare il naturale deflusso superficiale delle acque di pioggia, però tieni presente che se non si provvede a regimentare lo scorrimento superficiale delle acque libere si possono innescare processi erosivi che portano a veri e propri dissesti idrogeologici.