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il fatto è che la colpa principale l'ha chi ha redatto il testamento ledendo la quota legittima ad un erede legittimario. Molta gente crede che le proprie disposizioni testamentarie siano come i 10 Comandamenti ed invece non è così. E' vero che uno, da vivo, può dare delle disposizioni che più gli aggrada, ma quando muore la palla rimane tra i vivi. Ci sono molti litigi fra gli eredi per questioni di principio che riguardano beni che hanno solo un valore affettivo, figurati quando ci sono di mezzo dei bei soldoni. Cito una per tutte la vicenda degli eredi di Alberto Sordi. Solo chi vive nel rispetto delle volontà paterne o nel timore che questo, a notte fonda, venga a tirarlo per le gambe mentre sta dormendo, si astengono dall'azione di riconoscimento della propria quota legittima.Il fatto è che dopo l'accordo si pensava di non avere più bisogno dei legali salvo che il fratello in questione è tornato a fare i capricci
Forse ti sei perso un pezzo: il fratello che protesta non è stato leso nella sua quota di legittima : semplicemente il de cuius ha destinato la disponibile solo agli altri fratelli, e non a lui.il fatto è che la colpa principale l'ha chi ha redatto il testamento ledendo la quota legittima ad un erede legittimario.
ed allora si attacca al tram. Se è stato citato tra gli eredi si prende la sua parte legittima a basta. Gli altri fratelli dovevano da subito chiedere lo scioglimento della comunione.Forse ti sei perso un pezzo: il fratello che protesta non è stato leso nella sua quota di legittima : semplicemente il de cuius ha destinato la disponibile solo agli altri fratelli, e non a lui.
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